Festa della donna: i volontari Ior negli ospedali della Romagna per donare un fiore - Gallery

Rimini
  • 07 marzo 2025

Come ormai da tradizione l’Istituto Oncologico Romagnolo ha voluto conferire al fine settimana in cui si celebrano nel mondo le donne un significato ancor più profondo: così si è presentato con i suoi volontari praticamente in tutti gli ospedali e negli Hospice del territorio per un gesto se vogliamo piccolo, ma di grande valore simbolico. Le donne presenti in corsia sono state omaggiate di un fiore, più precisamente una gerbera: sia che si fossero recate presso la struttura da pazienti, per curarsi o sottoporsi a visite di controllo, sia che fossero operatrici sanitarie, dottoresse, ricercatrici e infermiere. Un regalo che racconta quanto lo IOR sia al fianco delle persone che soffrono, per farle sentire meno sole in questo momento di difficoltà, oltre alla gratitudine che l’organizzazione no-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori prova nei confronti di chi si preoccupa in prima persona di offrire le migliori terapie e di far progredire la lotta contro il cancro in Romagna.

La “Festa della Donna” dei volontari IOR non si è limitata al pur significativo gesto del dono della gerbera nei reparti: il motore pulsante dell’organizzazione no-profit si è infatti sdoppiato e, mentre alcuni accedevano alle corsie per omaggiare le donne presenti, altri hanno proposto la “mimosa solidale” presso sedi e banchetti sparsi nelle piazze di tutto il territorio. Chiunque avesse scelto il tradizionale fiore proposto dallo IOR avrebbe dunque fatto non solo un gesto gradito alle donne più importanti della sua vita, ma avrebbe contribuito nuovamente a non far sentire sole le pazienti: tutto il ricavato degli stand di questa particolare giornata è andato infatti non solo per l’acquisto di nuove parrucche oncologiche per chi affronta gli effetti collaterali più riconoscibili delle terapie, ma anche a sostegno dei progetti di psiconcologia, compagnia e ascolto, utili ad alleviare le sofferenze di chi affronta una diagnosi di cancro. In quasi tutte le piazze si replica con gli stand dei volontari nella mattinata di domani, 8 marzo, fino a esaurimento scorte: la lista delle postazioni si trova sul sito ufficiale dello IOR, www.ior-romagna.it.

«È stata davvero una bella giornata per il mondo del volontariato e in generale per la lotta contro il cancro in Romagna – afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – l’iniziativa della gerbera e quella della mimosa raccontano entrambe la medesima causa: quella del non lasciar sole le donne che affrontano questa battaglia in corsia, nei laboratori o in un letto di ospedale, nel giorno in cui vengono celebrate. Tornare a dimostrarci vicini a chi soffre e insieme a chi cura, come da nostro motto, anche in reparto, dopo il periodo di difficoltà legate alla pandemia, significa riabbracciare il senso più autentico della missione che ci anima dal 1979. Questa è solo la prima tappa di una primavera a forte tinte solidali: presso le nostre sedi sono già disponibili le Uova e le Colombe di Pasqua a sostegno della ricerca scientifica, dopodiché a maggio torneremo di nuovo in massa nelle piazze della Romagna con le azalee della Festa della Mamma. Saranno bellissime occasioni per fare la differenza per i tanti che ricevono una diagnosi di cancro ogni giorno».

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