Emilia-Romagna: Fabbri nuovo presidente dell’assemblea legislativa
- 13 dicembre 2024
È Maurizio Fabbri il nuovo presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. La proposta, avanzata dal Pd e dalla coalizione di centrosinistra, è stata avanzata questa mattina nel corso della prima seduta del parlamentino di viale Aldo Moro dal neo capogruppo Pd, Paolo Calvano. Fabbri, esponente dem eletto a Bologna, è stato sindaco di Castiglione dei Pepoli. E anche per questo è stato scelto. Per statuto, sottolinea Calvano, l’Assemblea legislativa “è chiamata a valorizzare tutti i territori”, in particolare “quelli disagiati, di montagna e di pianura. Fabbri conosce le difficoltà di quei territori, difficoltà rispetto a cui l’aula si dovrà misurare”. Il nome è stato votato anche dal centrodestra.
La capogruppo Fdi Marta Evangelisti non rinuncia però a pungere: “E’ un nome che abbiamo appreso solo questa mattina con una tempistica inusuale rispetto alle legislature precedenti. Se fosse accaduto al centrodestra si sarebbe parlato di spaccature politiche e di mancanza di rappresentanza di genere”. In ogni caso, aggiunge Evangelisti, “voteremo questa proposta. Auspichiamo che sia garanzia per questa Assemblea e per tutti noi. Avvicinare questa Assemblea ai territori sarà la nostra esigenza, anche per colmare la distanza e la disaffezione tra la politica e i cittadini. Il nostro dovere morale sarà porre rimedio a questo, a partire dal lavoro che sarà fatto in questa Assemblea”. Anche per Elena Ugolini, ex candidata presidente e capogruppo di Rete Civica, “il nome di Fabbri mette l’accento su un punto importante, cioè l’attenzione per le aree interne che dovremo sicuramente avere nel corso della legislatura”. Il leghista Tommaso Fiazza sottolinea l’esperienza da sindaco di Fabbri. “Quando si fa il sindaco si sa che bisogna ascoltare e coinvolgere- afferma- quindi ben venga la proposta, la voteremo con fiducia”. Anche il capogruppo FI Pietro Vignali approva il nome del nuovo presidente, anche se “forse avrei preferito un’alternanza di genere”. L’auspicio è che “il lavoro dell’Assemblea sia più incisivo del passato”.