Elezioni, il sindaco di Rimini Sadegholvaad: “Punito chi cercava i colpevoli mentre acqua e fango scorrevano ancora nelle case”

Rimini
  • 19 novembre 2024

Sanità, recupero delle strutture turistiche marginali a partire dalle colonie, un vero sistema aeroportuale regionale, emergenza casa, educazione. Sono i temi su cui Rimini “non solo fa affidamento sulla Regione ma la stessa Regione può e deve fare affidamento su Rimini”. Giorno di analisi del voto in Emilia-Romagna e il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, augurando “buon lavoro” all’ormai ex collega Michele de Pascale, sottolinea che “l’esperienza amministrativa e di contatto territoriale è stata premiata in tanti casi”.

Nella sua analisi a 360 gradi, il primo cittadino riminese parte dall’astensionismo, “alto, altissimo, ma non nuovo”. Le cause sono la “sfiducia crescente dei cittadini verso la politica”, ma anche “l’evoluzione tecnologica e quindi con il cambiamento radicale dei mezzi e dei supporti con cui ci informiamo”.

De Pascale, prosegue, “ha vinto con merito, per come ha condotto la campagna elettorale, pragmatica e non ideologica, preparata sui temi e non fumosa, capace di ammettere errori”. Insomma “una campagna da sindaco”, con gli elettori che hanno “punito chi, con l’acqua e il fango che ancora scorreva nelle abitazioni e nelle aziende, si affrettava a cercare colpevoli”. Gli amministratori romagnoli, “De Pascale in primis, ci sono stati in mezzo a quel fango, assumendosi gli oneri di quel ruolo”. Inoltre, chiosa Sadegholvaad, il risultato delle urne dice che non paga “straparlare di ‘fine del modello’, di una regione o di città rappresentate come disastrose”. E “i fatti di Bologna della scorsa settimana sono stati l’equivalente della scampanellata di Salvini nel 2020 al quartiere Pilastro: hanno rinsaldato l’orgoglio e l’appartenenza di una città che certe ferite non le dimentica”.

“Ora guardare in faccia ai problemi”

L’ultima riflessione del sindaco di Rimini riguarda il territorio dove de Pascale si afferma con il 52,2% con Elena Ugolini al 44,7%. Nel 2020, invece, la candidata di cendodestra Lucia Borgonzoni superò Stefano Bonaccini, il 47,6% contro il 46,4%, “conquistando “20 Comuni sui 25 totali”. Il centrosinistra “riequilibra il conto”, 13 contro 14, e il Partito democratico “torna primo partito”, 41,9% staccando Fratelli d’Italia al 27,7%, mentre Forza Italia “distanzia nettamente” la Lega, 7,1% contro 4,7%. Di più il Pd è primo in 19 Comuni su 27. A Rimini “vittoria netta” per De Pascale e del Pd, con “un’ottima” perfomance di Alleanza Verdi e Sinistra e “buona” dei civici e delle liste a supporto. “Straordinario” poi l’exploit di Alice Parma, “prima in tutta la Romagna”, e “significativa e non scontata” la riconferma di Emma Petitti. De Pascale, conclude Sadegholvaad, “conosce benissimo Rimini, conosce altrettanto bene le capacità e le esperienze di chi lo ha accompagnato, così come delle numerose eccellenze tecniche che la nostra regione può offrire. Non ci attendono anni facili, servono innovazione e lavoro e soprattutto guardare in faccia ai problemi”.

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