Rimini. Dispetti al figlio per cacciarlo di casa, anziana madre condannata a 7 mesi

Rimini

Il figlio ultracinquantenne non se ne va di casa e lei per costringerlo a trovarsi un altro appartamento gli taglia le utenze. Un mamma di 79 anni è finita a processo con l’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e danneggiamento ed è stata condannata dal giudice monocratico di Rimini a 7 mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di un risarcimento di 800 euro alle parti civili, ossia il figlio e la nuora. La pubblica accusa, rappresentata dal vice procuratore onorario Anna Angela D’Alessio, aveva chiesto una condanna a 10 mesi.

I fatti contestati

Il processo nasce dalla denuncia del figlio e della compagna, rappresentati dall’avvocato Igor Bassi, che si sono costituiti parte civile nel procedimento. Il figlio, un uomo di 53 anni, autista di autobus, convive con una ragazza straniera in un appartamento avuto dalla mamma in comodato d’uso gratuito. E’ la classica palazzina di famiglia divisa in tre appartamenti: la mansarda alla figlia, il piano padronale alla mamma e il piano inferiore al figlio. Quest’ultimo in particolare è un locale che la coppia d’estate lascia sempre libero per essere affittato ai villeggianti. Figlio e nuora, quindi, per tutta la stagione balneare, sono costretti a convivere con la mamma lasciando il ricavato dell’affitto dell’appartamento del piano inferiore al pagamento delle utenze. Un’abitudine consolidata che però negli ultimi tempi aveva iniziato ad infastidire l’anziana signora. Con il passare degli anni, infatti, i rapporti tra la madre e il figlio si erano deteriorati notevolmente, tanto che l’anziana aveva preso a fare dei piccoli dispetti, ad esempio staccando i contatori della luce e del gas. Impossibile, così, abitare nell’appartamento del figlio, il quale, esasperato, ad un certo punto ha addirittura chiamato i carabinieri per far riattivare alla mamma le utenze. In un’occasione la 79enne aveva mandato volontariamente in blocco la caldaia del gas impedendo che nell’appartamento del figlio arrivasse l’acqua calda e alle proteste del 53enne aveva risposto armandosi di un bastone per spaccare a picconate una porta finestra di vetro. La mamma, insomma, pretendeva che figlio e nuora lasciassero casa e non aveva esitato a procedere con uno “sfratto fai da te” poco convenzionale. A sporgere denuncia, al culmine di una delle liti, anche la nuora che si era vista quotidianamente insultare e buttare fuori casa i vestiti. Addirittura una volta, la 79enne avrebbe preso una mazza chiodata e bucato le ruote dello scooter della compagna del figlio. I dispetti sono andati avanti fino all’agosto 2024, mese in cui il figlio, senza aspettare l’ufficiale giudiziario che gli aveva mandato la madre per sfrattarlo, se n’è andato volontariamente via di casa insieme alla compagna.

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