Dispersi sul Gran Sasso, il dolore composto dei parenti di Luca e Cristian: «Grazie a chi li ha soccorsi»
Stretti in un dolore profondo, i familiari dei due santarcangiolesi hanno fatto ritorno al Gran Sasso. Ieri mattina, in concomitanza con l’inizio delle nuove ricerche, i genitori di Luca Perazzini, insieme ai parenti e la moglie di Cristian Gualdi, hanno raggiunto nuovamente Fonte Cerreto, sul versante occidentale di Campo Imperatore. Qui, assistiti da un team di psicologi, hanno ricevuto la notizia che non avrebbero mai voluto ascoltare: Cristian e Luca sono stati trovati, addormentati per sempre tra i ghiacci del canalone.
Devastati dalla perdita prematura dei familiari, i parenti dei due santarcangiolesi non hanno concesso che poche, pochissime, parole a commento dalla tragedia che si è abbattuta sulle loro famiglie. «Ringraziamo tutti i soccorritori - hanno detto ai media radunati a Campo Imperatore per seguire gli sviluppi delle operazioni di ricerca - per il lavoro svolto in questi giorni».
E’ un dolore composto quello dei parenti delle vittime che hanno avuto i primi contatti con gli uomini del Soccorso alpino e della Guardia di finanza, che li hanno allertati prima che la notizia del rinvenimento dei due cadaveri venisse resa pubblica. Insieme a loro, soffre tutta Santarcangelo e San Vito, la frazione in cui risiedono le due famiglie, dove sia Cristian che Luca erano ben conosciuti ed apprezzati da tutti. “Quei bravi ragazzi” così li ricordano oggi le tante persone rattristate dalla loro scomparsa.