Delitto di Pierina: il figlio era stato declassato dai Testimoni di Geova, a seguito di una relazione della moglie, prima di essere travolto dal pirata

Rimini
  • 04 novembre 2023

Un giallo con tanti piccoli grandi misteri ancora da risolvere. Il caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne riminese ammazzata lo scorso 3 ottobre in via Del Ciclamono a Rimini, resta irrisolto ma ogni giorno si aggiungo particolari inediti. Piccole tessere di un mosaico che, si augurano gli investigatori, potranno portare a dare un volto e un nome a chi l’ha assassinata con quasi trenta coltellate.

Ora emerge un caso che riguarda il figlio di Pierina, Giuliano Saponi, 53 anni. Testimone di Geova, come il resto della famiglia, fu sollevato lo scorso aprile dalla carica di “servitore di ministero”. Un fatto che avvenne dopo una relazione pubblica della moglie Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli che la mattina del 4 ottobre ha scoperto il cadavere della suocera.

I “servitori di ministero” vengono considerati dai testimoni di Geova cristiani di spiccata moralità e dalle ottime qualità spirituali. Balza agli occhi degli investigatori che Saponi venne sollevato dall’incarico proprio pochi giorni prima di rimanere vittima di un pirata della strada (il 7 maggio).

La Squadra mobile di Rimini ha raccolto testimonianze che attribuirebbero a Manuela la relazionare su alcuni comportamenti di Giuliano contro la famiglia. Di lì la sollevazione dall’incarico e anche il peggioramento dei rapporti tra Pierina e Manuela, la nuora. Poi l’incidente dal quale Giuliano era riuscito a riprendersi soltanto di recente: sarebbe dovuto tornare a casa dall’ospedale il 10 ottobre. Sette giorni prima, il 3 ottobre, l’assassinio della madre. Poi c’è la storia della relazione di Manuela col vicino di casa, Louis Dassilva, senegalese 34enne, che si intreccia pure con la moglie Valeria Bartolucci, sentita ieri per sei ore dagli investigatori. E che oggi è tornata in Questura dopo l’interrogatorio di ieri terminato col sequestro di abiti e scarpe da ginnastica del marito Louis. Abiti che sono stati sequestrati perché a un mese dall’omicidio il senegalese non aveva ancora consegnato alla polizia scientifica i vestiti che indossava il giorno dell’omicidio, ma altri.

Come detto si aggiungono ogni giorno dei particolari a questa storia estremamente complessa. La soluzione al giallo però ancora non c’è.

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