Delitto di Pierina a Rimini: storia di un giallo senza fine

La prima notizia alle 9 del mattino, il 4 ottobre del 2023, parlava di una donna ritrovata cadavere nel garage del condominio in cui viveva. Dalle prime e sporadiche informazioni emergeva che si trattava di una donna di una certa età, riversa a terra nel vano scale del garage di via Del Ciclamino, il “villaggio” come lo chiamano i residenti. E’ così che la storia dell’assassinio di Pierina Paganelli è entrata a far parte della vita, non solo dei cronisti e dei poliziotti della squadra mobile, ma anche dei riminesi e degli italiani.
Un giallo senza fine
Perché questo giallo, in cui non tutti i tasselli sono ancora andati a posto, un anno dopo ancora attira lettori e telespettatori. Del resto il mistero di via Del Ciclamino ha tutti gli elementi di un racconto di Agatha Christie, in cui movente passionale, potenziale omicida, vittima e testimoni si muovono nelle ore precedenti il delitto su un unico pianerottolo. Quando gli agenti della squadra mobile arrivano sul posto, allertati dal 118 e dalla nuora Manuela che aveva chiamato i soccorsi, trovano la vittima supina, distesa terra, con il capo poggiato su un giocattolo per bambini. Di fianco, un barattolo di conserve rotto a terra e del liquido che aveva impregnato gli abiti della vittima fino a scorrere oltre la porta tagliafuoco che separa il luogo del delitto dalla zona condominiale dei box auto. C’era un particolare strano: gli abiti della vittima erano tagliati, quasi sfrangiati nella zona dell’inguine e la biancheria intima non c’era, perché tagliata anche quella. Borsa, portafogli, chiavi e oggetti personali invece erano tutti nella borsa che la donna stringeva ancora sul braccio sinistro. Era un omicidio o, meglio ancora, un femminicidio.
Le indagini
La prima verifica a quel punto era stata sull’ex marito della donna, che però si trovava in Germania da tempo. Sul posto era arrivato quindi anche il sostituto procuratore Daniele Paci e le indagini si erano indirizzate subito all’interno del condominio. Erano stati i vicini di casa a raccontare subito della relazione tra Manuela, la nuora, e Louis Dassilva, il marito di Valeria Bartolucci, infermiera dell’Ausl Romagna. Il quadro nella ipotesi degli investigatori si era composto quasi subito, ma erano le prove che dovevano essere cercate. E non era facile. Il primo problema da superare era l’arma del delitto. Troppo tardi si era pensato di cercarla nei cassonetti svuotati alle 5 del mattino, tre ore prima del ritrovamento del cadavere. Troppo tardi anche per fermare le macchine all’inceneritore. Gli interrogatori però era stati da subito diretti e fermi.
Dassilva in carcere e i dubbi
Manuela e Louis erano stati messi insieme in una stanza in Questura, la sera stessa del ritrovamento. Intercettati avevano portato i poliziotti ad ipotizzare un coinvolgimento dell’uomo e una consapevolezza di ciò della donna. I sospetti erano stati poi corroborati dal video della farmacia che mostrava un individuo maschile alle 22.17 andare verso il condominio. Per gli investigatori era Dassilva che tornava verso casa 4 minuti dopo l’omicidio di Pierina avvenuto tra le 22.13.31 e le 22.13.42. Passano i mesi, quasi 8, e il 16 luglio 2024 Dassilva va in carcere. Ma al mistero non c’è fine, perché nonostante il Riesame di Bologna abbia confermato la misura emessa dal gip di Rimini Vinicio Cantarini, i difensori di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, avrebbero sollevato dubbi proprio sul video trovando la testimonianza mandata in tv di un condomino che dice: «Sono io non Dassilva».
“Louis non era sul luogo del delitto”
Il 24 ottobre 2024 viene respinta dal Riesame la richiesta di scarcerazione di Dassilva. Come se non bastasse, prima di Capodanno, il 30 dicembre 2024 avviene un furto in casa di Pierina, con la cassaforte portata via da ignoti e poi ritrovata in un campo. Il 6 gennaio 2025 emergono i risultati della perizia genetico forense condotta dal professor Emiliano Giardina: il dna di Louis non è presente sul corpo e gli effetti personali di Pierina e nemmeno sulla scena del crimine.
La Cassazione annulla la decisione del Riesame per Louis
Il 22 gennaio 2025, accogliendo il ricorso dei legali di Dassilva, la Cassazione ha annullato la decisione del Riesame, rinviando allo stesso Tribunale la revisione sulla misura cautelare.
La nuova perizia
Il 6 febbraio 2025 viene disposta una nuova perizia per scovare tracce di dna su due mazzi di chiavi e telecomandi di Pierina e su un paio di pantaloncini del figlio.
Il test della camminata
L’11 febbraio 2025 viene eseguito il “test della camminata”: sotto la telecamera della farmacia vengono fatti sfilare in incidente probatorio Louis, il vicino Neri e alcuni figuranti.
Manuela Bianchi indagata e la cam3 che “aiuta” Louis
Il 4 marzo 2025 è una giornata ricca di colpi di scena. Manuela Bianchi viene indagata per favoreggiamento in omicidio, mentre dai primi risultati dei test della “camminata” emergerebbe che l’altezza del soggetto ripreso dalla cam3 non sarebbe compatibile con quella di Louis Dassilva.