Delitto di Pierina a Rimini, le foto dell’amore tra Manuela e Louis. Per gli inquirenti è il movente
Le foto dell’amore tra Louis Dassilva e Manuela Bianchi rafforzano la convinzione degli inquirenti che indagano sulla morte di Pierina Paganelli, la 78enne di Rimini barbaramente uccisa in anno fa. Immagini che testimoniano il legame tra la nuora della vittima e il vicino di casa, arrestato lo scorso luglio per il delitto. Per chi indaga, è quella relazione il movente dell’omicidio della pensionata.
Ci sarebbero due persone, dei testimoni di Geova, a conoscenza del nome di chi ha visto cosa è accaduto a Giuliano Saponi, la mattina del 7 maggio 2023. Giuliano, come noto, è figlio di Pierina, la 78enne uccisa in via del Ciclamino, delitto per il quale è in carcere dal 16 luglio Louis Dassilva, amante proprio della moglie di Saponi.
Il mistero
Martedì la Squadra mobile di Rimini ha sentito come persone informate sui fatti due sammarinesi, due fedeli testimoni di Geova della congregazione della Repubblica di San Marino, secondo cui ci sarebbe una persona, residente in zona di via del Ciclamino, che quel giorno stava portando a spasso il cane e che potrebbe aiutare a far luce sul misterioso incidente a Giuliano. Non è la prima volta che si parla di un uomo a spasso col cane che avrebbe visto tutto. Non solo, si parla anche di un automobilista che avrebbe affiancato e superato Giuliano mentre percorreva in bicicletta via Coriano. Questo avrebbe quindi visto il ciclista affiancato da un furgone bianco che con una manovra avrebbe tagliato la strada alla bici di Giuliano per fermarlo. A quel punto dal furgone sarebbero scesi due uomini di pelle chiara e avrebbero aperto il portellone posteriore del mezzo. Poi il testimone oculare si sarebbe allontanato perdendo la visuale. L’uomo col cane, invece, avrebbe visto appunto Giuliano passare in bicicletta, parlare con due persone e quando è tornato indietro avrebbe visto il ciclista a terra privo di sensi. Racconti che non hanno convinto i poliziotti, guidati dal commissario capo Marco Masia, che da un anno stanno cercando di mettere insieme il puzzle di rapporti complicati alla base dell’omicidio di Pierina Paganelli. L’incidente in cui Giuliano rimase ferito gravemente, fino al punto di rimanere in coma per giorni, fa parte di quel puzzle?
Sul caso stanno lavorando anche i difensori della famiglia, Monica e Marco Lunedei. Difficile a dirlo, comunque, anche se la prima a sospettare che fosse un’aggressione fu proprio Manuela, l’amante di chi è sospettato di aver ucciso la suocera.
E l’omicidio
Intanto l’omicidio di Pierina, avvenuto al rientro da un’adunanza dei testimoni di Geova di Rimini la sera del 3 ottobre del 2023 è ancora un mistero. Sicuramente lo è per chi crede nell’innocenza del principale indagato, Louis Dassilva, che martedì ha ricevuto la visita dei suoi legali, Riario Fabbri e Andrea Guidi. A Dassilva gli avvocati hanno chiesto alcune precisazioni tra cui anche cosa volesse dire l’urlo afono che ha registrato la telecamera della Questura di Rimini. Si tratta di un video in cui si vede Dassilva urlare senza emettere suoni, mentre la moglie Valeria viene trattenuta in un lungo interrogatorio. «L’urlo non ha un significato particolare ci ha detto il nostro assistito - ha dichiarato l’avvocato Andrea Guidi - è una cosa che fa abitualmente per scaricare i nervi, sia se è felice sia se è triste». E Louis quel giorno sicuramente non era felice, visto che la polizia stava nuovamente interrogando la moglie Valeria Bartolucci che di fatto costituisce il suo alibi. Mentre l’altra donna, Manuela Bianchi, per gli inquirenti è il movente. La nuora Manuela, che ha come consulente il criminalista Davide Barzan, è al centro anche dell’interrogatorio di Louis al pm Daniele Paci il 26 giugno. L’ultimo in cui l’uomo si racconta prima di avvalersi della facoltà di non rispondere. «Per me Manuela era l’occasione di fare sesso di sicuro. Siccome sapevo cosa le mancava io usavo quello, le parole belle e queste cose per convincerla. lo non riuscivo a stare dietro a tutti i messaggi che mi mandava lei, per questo facevo copia ed incolla delle cose che mi mandava lei su YouTube e poi le rigiravo le frasi che secondo me le potevano fare piacere», racconta Louis che parla anche delle gite al fiume con donna e di come però le diceva «sì ma non posso perché ho una moglie». Un amore però che per gli investigatori è certo e forte ed è stato la scintilla che ha portato all’omicidio. Louis si preoccupava di Manuela e della sua felicità. «La figlia di Manuela - dice al pm - la consideravo come una figlia. Io ho una figlia sua coetanea. Non avevo molto dialogo con lei ma spesso le davo dei consigli. Perché sua mamma Manuela mi raccontava che la nonna Pierina provava a dividerle, le diceva che non era una brava mamma ed altre cose cosi. Speravo che per la figlia di Manuela le mie parole fossero sentite come un buon consiglio, le dicevo ad esempio che “la mamma è sempre la mamma”. La ragazza non si è mai lamentata della mamma, ma siccome Manuela mi raccontava quello che diceva la suocera Pierina io mi ero sentito di dirle questo».