Commerciante vince il ricorso al Consiglio di Stato: cancellata l’interdittiva antimafia

Rimini
  • 27 aprile 2025

Per cinque anni ha convissuto con il grave sospetto di essere un’imprenditrice collusa con la criminalità organizzata. Da quando, nel 2020, fu oggetto di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Rimini.

La donna, secondo l’accusa, da titolare di un’attività di commercio al dettaglio, avrebbe intessuto rapporti, oltre che personali (in qualità di ex convivente e padre di sua figlia) anche economici, con un «soggetto fortemente strutturato, disinvolto e preordinato alla commissione di una pluralità di reati per il raggiungimento del profilo illecito». Insomma, un uomo legato alle organizzazioni mafiose.

Cinque lunghi anni durante i quali la commerciante, per via giudiziaria, si è battuta strenuamente contro quell’accusa e quel provvedimento. Presentando, subito, un ricorso al Tar dell’Emilia Romagna, rigettato con sentenza del 2024. E poi al Consiglio di Stato che, pochi mesi fa, il 30 gennaio scorso, lo ha accolto. Con tanto di sollecito all’Ufficio territoriale del Governo di Rimini di «annullare l’interdittiva antimafia per difetto di motivazione». Un provvedimento, quest’ultimo, che giunge come definitivo, mette la parola fine all’intera vicenda, e restituisce la piena dignità imprenditoriale alla donna.

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