Rimini. Chiusura uffici postali, il sindaco incontra i vertici: «Nessun ripensamento»
«Da parte di Poste italiane non c’è margine di ripensamento». Sono amare le parole con cui il sindaco sintetizza l’incontro in video chiamata avuto insieme all’assessore Francesco Bragagni con i rappresentanti territoriali di Poste italiane sulla chiusura degli uffici di Vergiano e Corpolò. A queste due filiali si aggiungerà anche quella di San Lorenzo in Correggiano, prevista dal piano di razionalizzazione del 2025.
«Un incontro richiesto per chiarire quanto accaduto nelle scorse settimane rispetto ad un annuncio di razionalizzazione che ci ha lasciato alquanto sorpresi - racconta il sindaco - così come ci hanno sorpreso le successive prese di posizione e che si è concluso con l’amara costatazione che, da parte di Poste Italiane, non ci siano margini di ripensamento». «Un’operazione - la definisce il primo cittadino - che è inserita in un piano di riorganizzazione dei servizi territoriali su scala nazionale che manca a mio parere di una visione lungimirante, che va ad impoverire di funzioni le aree più interne e decentrate, contribuendo quindi al loro spopolamento a favore invece di una sempre maggiore “metropolizzazione” delle nostre città». Quelle di Corpolò e Vergiano, inoltre, «sono due aree in cui vive il 34% della popolazione riminese». Una scelta dunque «incomprensibile e che si fatica ad accettare – sottolinea – sia dal punto di vista logistico, proprio perché va a privare i cittadini di due sportelli lungo un asse importante come la Marecchiese, sia perché va in netta ed evidente contraddizione con la politica che questa Amministrazione sta portando avanti da inizio mandato e che ci ha visto e ci vede tuttora impegnati a investire per un potenziamento dei servizi decentrati sul territorio. Capisco le scelte di tipo economico e di razionalizzazione delle risorse che muovono un’azienda, ma credo che certe valutazioni debbano tenere conto anche delle ricadute reali, concrete e quotidiane della vita della comunità. Per questo ho invitato i responsabili di Poste Italiane ad una maggiore condivisione con il territorio rispetto a interventi e provvedimenti che non sono stati a costo zero».