Calunnia dopo l’incidente, all’udienza a Rimini automobilista di Predappio chiede 100mila euro di risarcimento al fratello di Maria Teresa Ruta
C’erano sia la parte offesa, con parenti e testimoni al seguito, che l’imputato, mercoledì mattina in Tribunale a Rimini per un’udienza del processo per calunnia a carico di Stefano Ruta, fratello della ben più nota Maria Teresa, conduttrice tv, giornalista e scrittrice. Il processo si è tenuto davanti al giudice Elisa Giallombardo, mentre la Procura è stata rappresentata dalla vpo Simona Bagnaresi. Ruta, difeso dall’avvocato Andrea Muratori, è stato denunciato da un anziano di 86 anni di Predappio, costituitosi parte civile, difeso dall’avvocato Max Starni. La richiesta di risarcimento è sostanziosa: 100mila euro. Le questioni non risolte tra l’anziano e Ruta erano iniziate dopo un incidente stradale, avvenuto il 27 agosto 2020 durante il VI “Gran premio Krifi Caffè”, in via Veclezio, a Vecchiazzano. Ruta aveva partecipato ma prima di terminare la gara si era attardato ad allacciare uno scarpino finendo dietro l’auto che segna il “fine corsa” e che chiude le corse su strada. Non essendo più protetto all’interno del perimetro di gara, Ruta si era scontrato con l’automobile dell’anziano. L’incidente era stato devastante per il ciclista che era stato trascinato per qualche metro sull’asfalto. Ruta aveva riportato gravi traumi ed era stato trasportato all’ospedale “Bufalini” di Cesena in prognosi riservata e quando si era ripreso aveva denunciato l’86enne che a suo dire in maniera incauta era entrato nel circuito corsa. Nel marzo 2021 il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Forlì, Giorgio Di Giorgio, aveva archiviato l’accusa di lesioni stradali colpose a carico dell’anziano che a sua volta aveva presentato una denuncia per calunnia nei confronti di Ruta. A pesare su questa infinita vicenda giudiziaria probabilmente le affermazioni di Stefano Ruta in più di una trasmissione televisiva da “Domenica Live” di Barbara D’Urso, e altri salotti televisivi aveva definito «l’anziano investitore di ciclisti». «Un’esposizione mediatica» considerata dal querelante una pubblica umiliazione. Ascoltato in udienza l’automobilista 86enne ha detto che, dal giorno dell’incidente, la sua vita è profondamente mutata, tanto da avere paura di mettersi nuovamente al volante. Ritiene inoltre che le dichiarazioni di Ruta in televisione lo abbiano sottoposto ad una fortissima pressione psicologica che lo ha spinto a costituirsi parte civile e a chiedere il risarcimento. Nella prossima udienza sarà sentito lo stesso Ruta che avrà modo di fornire la sua versione dei fatti e chiarire la sua posizione.