Basket, insulti razzisti. Condanna dagli assessori allo sport di Rimini e Cesena
RIMINI. Il Comune di Rimini e quello di Cesena si muovono dopo l’insulto razzista di cui è stata vittima una giovane giocatrice di basket. Mentre era in campo e giocava contro la Nuova Virtus Cesena, la cestista Under 17 dell’Happy Basket Rimini si è sentita urlare dagli spalti «sei una scimmia». La ragazza a quel punto ha reagito ed è subito corsa verso il pubblico, mentre la donna che l’aveva offesa ha aggiunto un «stai attenta sai». Alla fine, lo scontro fisico tra le due non c’è stato ma il video dell’episodio è sul web. Da Rimini arriva subito la condanna dell’assessore comunale allo Sport Michele Lari che promette appoggio nel caso in cui la ragazza e la sua famiglia decidessero di procedere attraverso la giustizia ordinaria, oltre che sportiva, «per non fare cadere nel vuoto un episodio che ci lascia una infinita amarezza». Quanto accaduto ieri sera, commenta l’assessore, è «vergognoso. Non c’è altro aggettivo» per quelle «grida e insulti di spropositata violenza piovuti dagli spalti nei confronti di una giovanissima atleta riminese, verbalmente aggredita con epiteti a sfondo razziale da una tifosa avversaria, una donna adulta, dalla quale ci si aspetterebbe ben altri tipi di comportamenti». L’episodio, aggiunge Lari, è «da condannare senza se e senza ma, reso ancor più grave e francamente inaccettabile perché accaduto durante un campionato giovanile, coinvolgendo loro malgrado due società che sappiamo quanto siano impegnate a farsi promotrici di quei valori e principi che dovrebbero essere alla base dello sport». A nome del Comune «un forte abbraccio alla cestista riminese, alla sua famiglia e alle sue compagne di squadra».
Da Cesena, intanto arrivano le scuse dell’assessore comunale allo Sport Christian Castorri: «Chiedo scusa alla Happy Basket Rimini. Lo sport cesenate e l’impegno della Nuova Virtus Cesena sono altro rispetto a quanto accaduto lunedì sera», scrive «prendendo le distanze da quanto avvenuto». L’assessore ribadisce poi «come facciamo ogni giorno incontrando ragazze e ragazzi, associazioni sportive e famiglie, che la pratica sportiva non può e non deve lasciare spazio alla violenza verbale e fisica». Per questo «condanneremo sempre, senza alcuna giustificazione, atteggiamenti di questo tipo soprattutto se arrivano da chi, come le famiglie, dovrebbe insegnare la buona educazione e la sportività, ai nostri giovani». Infine Castorri si dice convinto che lo sport e tutti i luoghi in cui si insegna e si pratica, debba essere «un elemento di incontro, dialogo e formazione. Spesso infatti avviene che il tifo e la vicinanza ai propri beniamini, o figli, come nel caso della partita giocata alla palestra Carim tra la Happy Basket Rimini e la Nuova Virtus Cesena, prendano il sopravvento sulle buone maniere e su quello che è realmente il potere dello sport, strumento educativo e sociale che ci insegna a competere con rispetto. Il mio sostegno alle due società sportive coinvolte in questo triste episodio».