Autovelox danneggiati, un’associazione di Rimini lancia una raccolta fondi per sostenere le spese legali per Fleximan
Finora, tra le molto più numerose censure e condanne, aveva ricevuto qualche supporto solo a parole. Ma il, o meglio i Fleximan che in Italia stanno vandalizzando autovelox (in Romagna tre casi nel Ravennate in pochi giorni), ricevono ora addirittura un sostegno economico. La sezione riminese di un’associazione nazionale ha infatti avviato una raccolta fondi per l’assistenza legale al giustiziere dei rilevatori di velocità, una volta che sarà identificato. Cosa che in qualche modo viene considerata come certa. La giustificazione addotta dall’associazione, è che la battaglia di Fleximan «non è nient’altro che la reazione popolare all’attacco che le istituzioni stanno portando alla mobilità privata. Nuove ztl, blocchi alla circolazione, limiti di velocità assurdi e il numero più alto di autovelox fra tutti i Paesi europei: sono tutte imposizioni liberticide e classiste, che puntano a ridurre o addirittura negare l’utilizzo dell’auto di proprietà a fasce sempre più ampie della cittadinanza. E come? Come al solito: attraverso una pressione insostenibile sui portafogli degli italiani. È questo lo scenario in cui emerge la figura di Fleximan: un contesto in cui tante, troppe amministrazioni taglieggiano gli automobilisti con questi dispositivi e mascherano la bieca volontà di far cassa dietro a una retorica insopportabile su ambiente e sicurezza». L’associazione, in una nota, riconosce che quella «di Fleximan è una condotta al di fuori di ogni legittimità giuridica. Ma è pur vero che le sue gesta costituiscono il simbolo di una rivendicazione che ha piena legittimità politica. Per questo abbiamo lanciato una raccolta fondi per contribuire a sostenere le spese legali che l’anonimo vendicatore dovrà affrontare una volta identificato dalle forze dell’ordine e portato a processo».