Animali, l’esperta: «Affidatevi agli esperti per curare i loro disagi»

Rimini

Abbandoni degli amici a quattro zampe. Un’abitudine dura a morire che nel 2024 registra un’impennata. Ma a chi affidarsi per risolvere le problematiche? Lo chiediamo a Silvia Montesano, veterinaria comportamentalista. «Ci sono tante figure che orbitano nel settore cinofilia e educazione del cane - esordisce -. Le più comuni sono educatore, addestratore e istruttore cinofilo. Professionalità che nell’ultimo decennio sono aumentate in modo esponenziale. Oggi la maggior parte dei centri cinofili propone corsi di formazione, per cui capita che anche un fruitore finisca per avvicinarsi al mondo della cinofilia, diventando educatore o addestratore per “gestire” meglio il proprio cane. Fin qui niente di male, il problema sorge quando queste persone con poca esperienza iniziano a proporsi come esperti del settore dispensando consigli (molto spesso non corretti) a amici o conoscenti».

Criticità fondamentali?

«Sono due: l’assenza di competenza e l’aumento della complessità delle problematiche comportamentali riscontrate nei cani, causate in prevalenza dalla nostra società, per modalità e stile di vita. Tant’è che molti comportamenti disfunzionali dei cani si possono sovrapporre a quelli umani».

A chi rivolgersi?

«Al medico veterinario esperto in comportamento. Questa figura entra in scena solo in situazioni complesse o come “ultima speranza”, quando il proprietario ha provato tutto il resto, per cui arrivano famiglie devastate dalle difficoltà che sperano in soluzioni rapide e vedono l’esperto solo come dispensatore di psicofarmaci. Il problema è la scarsa chiarezza dei ruoli. Al contrario ognuno dovrebbe mantenere il proprio pur lavorando in sinergia. Riassumendo, il medico comportamentalista è il fulcro da cui partire e a cui rivolgersi fin da subito, sia che si adotti un cucciolo o un cane adulto. Sarà proprio lui a indirizzarci verso l’una o l’altra figura professionale. L’educatore si occuperà in prevalenza dell’educazione del cucciolo lavorando sulla relazione quotidiana tra cane e nucleo familiare, aumentando quindi le competenze di interazione e comunicazione e lavorando sulle problematiche fino alla crescita e allo sviluppo sociale dell’animale. Quanto all’istruttore, lavorerà su criticità o malattie del comportamento presenti nel cane adulto in stretta sinergia con il veterinario comportamentalista. Tradotto? Bisogna fare ordine nel contenitore di proposte che oggi costituisce il mondo della cinofilia».

Proposte?

«Occorre maggior informazione. Ecco perché assieme all’Associazione K Lorenz che opera nel Canile intercomunale di Riccione, lanceremo presto un corso aperto a tutti i proprietari di cani dove si farà chiarezza sulle varie figure educative e rieducative. Assieme impareremo a riconoscere i segnali che indicano un disagio comportamentale, cioè quei campanelli d’allarme che, se riconosciuti, aiutano a risolvere problemi molto spesso sottovalutati. A chiusura spiegheremo come tamponare situazioni di emergenza come la paura dei temporali o dei fuochi d’artificio».

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