Rimini. «A Santa Maria ad Nives eventi e conferenze», ecco il progetto del Comune
Una nuova casa per conferenze, convegni ed eventi culturali. E’ il progetto per un futuro non lontano che il Comune ha scritto per la chiesa di Santa Maria ad Nives, edificio sconsacrato, vicino agli uffici della Provincia in corso d’Augusto, che permetterà di «rendere disponibile alla cittadinanza un nuovo luogo per incontri e attività, allargando la platea, effettivamente un po’ scarsa, di location adatte a ospitare presentazioni di libri, dibattiti o convegni». Michele Lari, assessore alla Cultura, svela i piani che da diverso tempo l’Amministrazione sta tessendo per dare nuova vita allo stabile, un tempo religioso, che si staglia lungo il corso principale e che al momento ospita gli uffici dello Iat e il visitor center, con installazioni multimediali per raccontare la storia della città.
«Non possiamo indicare tempistiche precise, ma il progetto è quello di spostare gli uffici attualmente lì ospitati verso piazza Cavour, in edifici ancora in corso di individuazione perché per fare lo scambio è necessario che anche gli altri, quelli in piazza Cavour ad esempio, vengano spostati altrove. E’ un gioco di incastri».
Si tratta di un impegno che Lari ha ereditato dall’attuale sindaco Jamil Sadegholvaad, che da quando deteneva la delega alla Cultura aveva avviato questo progetto. «Ci stiamo adoperando attivamente - rassicura Lari - vogliamo che la ex chiesa di Santa Maria ad Nives sia uno spazio a disposizione delle varie associazioni cittadine, che possano utilizzarlo affrontando costi più sostenibili rispetto, ad esempio, a quelli a cui si deve fare fronte per organizzare un evento al Teatro degli atti, che in quanto teatro ha costi di manutenzione più alti e prevede la presenza di numeroso personale per realizzare un evento».
L’urgenza, espressa non di rado dalle associazioni del territorio di aumentare il numero delle sale comunali in cui organizzare eventi culturali affonda infatti le radici nell’effettiva scarsità di questa risorsa. «Le sale più adoperate - ricorda anche Lari - sono infatti quella della cineteca all’interno della biblioteca Gambalunga e la sala degli arazzi al Museo della città. Presto ne avremo una in più».