Rimini. Sanpa, Muccioli contro Netflix: l'indagine si allarga

Si allungano i tempi dell’inchiesta della procura della Repubblica di Rimini, seguita alla denuncia presentata dall’avvocato Alessandro Catrani, legale di Andrea e Giacomo Muccioli, i figli di Vincenzo fondatore di San Patrignano, dopo la messa in onda del docufilm di Netflix sul padre. Il pubblico ministero Davide Ercolani, titolare del fascicolo in cui viene ipotizzato il reato di diffamazione aggravata, ha infatti chiesto ai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo della Compagnia di Rimini, di acquisire documentazione negli uffici giudiziari italiani che hanno trattato alcune delle vicende trattate nella serie giurata dal regista.
Il sostituto procuratore ha anche nominato un proprio consulente tecnico, più precisamente un regista, che lo aiuterà nella ricostruzione precisa dei vari ruoli all’interno della produzione, passo anche questo fondamentale per individuare i potenziali colpevoli. Nella querela depositata dall’avvocato Catrani si individuano come possibili responsabili del reato produttori, autori e regista.
La querelle tra Muccioli e Netflix, come detto, è partita la scorsa primavera dopo la messa in onda della docu-serie, in cinque puntate, intitolata “SanPa. Luci e tenebre a San Patrignano”. Andrea e Giacomo Muccioli nell’esposto, hanno denunciato quella che ai loro occhi è una ricostruzione distorta della storia della comunità e del fondatore, descritto come violento e misogino. I figli puntano il dito anche contro alcune allusioni ritenute non vere e quindi diffamatorie come la presunta morte per Aids di Vincenzo Muccioli da ricondurre a una altrettanto presunta omosessualità.