Rimini. Infermieri minacciati da no vax: vogliono le cure dei guru
«Non va affatto bene». Così Nicola Colamaria, presidente dell’Ordine degli infermieri di Rimini, descrive il lavoro dei colleghi a stretto contatto con le persone non vaccinate che si ammalano di Covid e vengono ricoverate in ospedale.
«La categoria dei pazienti che non sono d’accordo con gli operatori sanitari è sempre esistita – premette –. In questo momento, però, anche la più piccola cosa sta diventando oggetto di contestazione. E questo rende impossibile il lavoro».
Al punto che «c’è qualcuno che sta pensando di mollare – lancia l’allarme –. Ma non ci possiamo permettere una cosa di questo genere. A Rimini mancano già un centinaio di infermieri sospesi e chi sta continuando a lavorare si sta già facendo carico di questa carenza».
Si arriva alle minacce
«Arroganza, supponenza, maleducazione e in rari casi violenza verbale e minacce si esprimono con una frequenza sempre maggiore a discapito dei sanitari – entra nei particolari Colamaria –. È inaccettabile che uno dei sistemi sanitari più apprezzati al mondo debba essere continuamente oggetto di contestazioni da parte di persone che vedono nella loro scelta la “ragione” in senso assoluto».E «persone che si sentono in diritto di replicare gli slogan delle piazze all’interno degli ospedali che sono in sofferenza, anche a causa delle loro scelte – aggiunge –. Pazienti, o loro familiari, che pretendono venga somministrato loro il farmaco suggerito dall’antennista di fiducia o che rifiutano l’assistenza che non rispecchia quella indicata dal guru mediatico ripudiato dalla comunità scientifica».
Praticamente tutti i giorni, e più volte ogni giorno, «sono contestate le terapie farmacologiche proposte e se ne chiedono altre lette chissà dove – continua –. Le indicazioni dei sanitari, i presidi utilizzati, i consigli e le indicazioni cliniche, perfino il mancato reperimento di un accesso venoso diventa fonte di scontro».
Carico insostenibile
In un momento ancora una volta complicato dell’emergenza sanitaria, «il carico psicologico, emotivo e fisico si sta facendo giorno dopo giorno insostenibile – denuncia il presidente dell’Ordine degli infermieri della provincia di Rimini –. La professione infermieristica, che è fatta di persone non di eroi, è stremata e ha necessità del sostegno e del rispetto della comunità».Insomma, «siamo esausti perché certa parte della popolazione non ha più fiducia in noi e nel sistema che rappresentiamo, sebbene a questo poi si rivolgono – conclude –. Non possiamo permetterci che la situazione sfugga di mano perché gli infermieri sono davvero esausti e non possiamo permettere loro di crollare».