Rimini. Happiness "risorge", sei ex dipendenti alla guida

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Happiness risorge dalle ceneri del fallimento (del febbraio 2020) grazie alla volontà di sei ex dipendenti che hanno rilevato l’azienda di abbigliamento e in appena due anni sono riusciti a rimetterla in carreggiata. Si tratta del primo esempio riminese del cosiddetto “workers buyout”, vale a dire di “impresa recuperata” dagli stessi lavoratori (sono 350 in tutta Italia). I dipendenti sono così diventati imprenditori, si sono associati in una cooperativa e il 23 settembre 2021 hanno ufficialmente rilevato l’azienda per 580mila euro che hanno investito per il salvataggio.

Lo stile all’avanguardia, trendy e colorato che ha sempre reso inconfondibile il marchio Happiness, è stato mantenuto e reso più attuale, ma la struttura aziendale è stata completamente rivista. A guidarla c’è Elisa Maroncelli, manager Hr oggi alla presidenza dell’azienda; insieme a lei Marcello Balzani (responsabile visual merchandising), Chiara Rossi (responsabile area finanza e coordinamento), Antonio D’Ortona (Ufficio prodotto e coordinamento direzione creativa), Giacomo Saccani (responsabile di logistica e magazzino) e Leonardo Laricchia (vice presidente e business navigator).

La ditta è proprietaria del marchio Happiness, della sede centrale di produzione riminese, del sito e-commerce e dei cinque negozi: uno a Rimini, poi a Riccione, Milano Marittima, Santarcangelo e Forte dei Marmi. La struttura non si è mai fermata neppure con la pandemia e il prodotto ha continuato a circolare. I collaboratori della precedente gestione, con corsi e percorsi diversi, sono tutti rientrati in azienda supportando i sei ex-colleghi al vertice.

«L’azienda punta sulle persone tanto quanto sul prodotto – ha ribadito Elisa Maroncelli durante la conferenza stampa che l’azienda ha fortemente voluto aperta al pubblico sui social media – abbiamo investito nel workers buyout le nostre energie, economiche e personali, perché crediamo nell’azienda e soprattutto nella nostra squadra di lavoro».

Pierpaolo Baroni di Confcooperative Romagna rimarca: «Siamo molto contenti di aver contribuito alla rinascita di Happiness. I lavoratori, oggi soci, sono passati dal licenziamento all’autoassunzione. Va dato loro atto di aver dimostrato tanta volontà e determinazione, non è stato facile ma ce l’hanno fatta. Con Happiness, Confcooperative Romagna ha contribuito alla difesa di 43 imprese destinate a fallire, rinate sotto forma cooperativa, e alla salvaguardia di 750 posti di lavoro sul territorio romagnolo».

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