Riccione, la porta si richiude e il treno riparte: in stazione resta sola la figlia di sei anni
![La stazione dei treni di Riccione dove la bambina è scesa restando da sola La stazione dei treni di Riccione dove la bambina è scesa restando da sola](http://www.corriereromagna.it/binrepository/769x512/0c33/768d432/none/11807/VPAK/dat9507557_1391127_20250208082839.jpg)
Non riesce a scendere dal treno, la figlia di sei anni resta sola sulla banchina. Momenti di terrore quelli vissuti dalla 39enne Anca Alina Aneci, estetista di origine rumena ma residente a Riccione da 14 anni. Il dramma è stato sfiorato nel tardo pomeriggio di giovedì scorso quando con la figlia di sei anni stava rientrando in Romagna da una vacanza in Romania. Tutto è filato senza intoppi, incluso il volo di un’ora fino a Bologna dove le due sono salite sul treno regionale delle 17.14 diretto a Riccione. Poi l’imponderabile. «La porta della carrozza aveva qualche problema al pulsante ma alla fine si è sbloccata – racconta la donna –. Prima è sceso un ragazzo, poi mia figlia ma quando era il mio turno, proprio mentre armeggiavo con i bagagli, la porta si è richiusa di colpo».
Inutili i tentativi di diversi passeggeri per aprirla e permetterle di riunirsi alla sua bambina. In preda all’agitazione, la 39enne si sposta verso la porta successiva facendosi largo tra la selva di valigie e turisti ma sfortuna vuole che il treno riparta nell’istante in cui sta per sfiorare il pulsante verde. «L’ultima immagine che avevo negli occhi – dice - era quella di mia figlia in lacrime nel via vai di perfetti estranei». Anca si mette a urlare disperata e i passeggeri le si fanno attorno per poi avvertire il capotreno. «Ho visualizzato i peggiori scenari, - continua Anca - temendo che la mia bambina rincorresse il treno finendo poi travolta o che divenisse preda facile di un malintenzionato».
Gioco di squadra
Nonostante il panico, alla donna viene l’idea di allertare non solo i carabinieri ma anche un’amica che, come lei, abita vicino alla stazione di Riccione. La vicina si mette a correre e incontra la bambina davanti alle poste, per mano al giovane che, sceso dal treno pochi istanti prima di lei, l’aveva presa in custodia. Intanto a Misano, il treno che dovrebbe riportare la 39enne a Riccione è in ritardo, così una viaggiatrice tende la mano a questa mamma coraggiosa riaccompagnandola in auto. Giunta a Riccione, i carabinieri la scortano verso casa assicurandosi che la bimba, che stavano cercando, fosse sana e salva. «Mia figlia non vuol più salire sul treno, - confessa ora Anca - temeva di avermi persa per sempre. Poteva succedere di tutto tanto a lei quanto a me. Per questo – aggiunge la 39enne – chiedo una vigilanza maggiore sulle uscite, tramite telecamere e controlli incrociati tra esterno e interno». A chiusura lancia l’appello per contattare e poter ringraziare le due persone che le hanno traghettate verso il lieto fine e di cui mentre erano in preda al panico hanno dimenticato il nome.
© RIPRODUZIONE RISERVATA