Riccione, “ho venduto tutto e ho cambiato vita, ora sforno lasagne all’ombra delle rovine Maya”

Riccione

«Ho cambiato vita e così ora sforno lasagne all’ombra delle rovine Maya».

Nell’agosto del 2017 il riccionese Maurizio Pesaresi ha aperto la trattoria “Da Mauri” a Tulum in Messico.

Una ventina di coperti per una cucina che celebra la Romagna: dalle tagliatelle al ragù «che borbotta sul fuoco per cinque lunghe ore» prima di esaltare la pasta, sino a simboli della tradizione come lasagne e piada. Gusti che, inclusi i passatelli in brodo, «realizzati su prenotazione», e le salsicce che prepara di persona, «hanno conquistato i messicani abituati al piatto unico, spesso a base di tortillas». Ad aiutare il 49enne nella trattoria, dove campeggia la bandiera della Ferrari, provvede «la fidanzata Romina Bartolucci», nata come lui in viale Ceccarini.

Pesaresi, da quanto tempo vive e lavora dall’altra parte del mondo?

«Sono passati 7 anni da quando mi sono trasferito assieme alle mie figlie e alla loro mamma che all’epoca era la mia compagna. Ci siamo innamorati del Messico dopo aver trascorso lunghe vacanze in Sudamerica, a partire dal 2006. L’idea era quella di evitare luoghi troppo americanizzati e traboccanti di navi da crociera. Da qui una scelta che è ricaduta su Tulum, gemma caraibica incastonata sulla costa della penisola dello Yucatán. Un giorno, nell’ultima giornata trascorsa da turisti, siamo entrati in un ristorante gestito da un romano e ci è venuta spontanea una domanda».

Quale?

«”Come si fa a aprire un locale qui?”. Lui ci ha fornito le spiegazioni del caso e noi, una volta tornati in Italia, abbiamo venduto tutto per comprare il suo ristorante aprendo una società. Al tempo lavoravo come tassista a Cattolica, da 12 anni, e per realizzare il nostro sogno ho venduto tutto: taxi, Maggiolino e lambrette. Poi abbiamo cambiato sede ma siamo sempre nel centro di Tulum».

Ma cosa offre il Messico?

«Una storia millenaria, legata alla civiltà Maya, di cui anche a Tulum sono visibili suggestive vestigia, ma anche spiagge incontaminate e una foresta dalla bellezza selvaggia abitata da uccelli coloratissimi, farfalle di ogni tipo, ma anche iguane e giaguari che tuttavia restano lontani dai centri abitati. E c’è dell’altro».

Cioè?

«La vita è meno cara rispetto all’Italia e l’Iva è al 16%. Nelle zone turistiche, tra i lati negativi, la benzina costa il doppio rispetto al resto del paese, cioè l’equivalente di 10 euro al litro. In compenso il bollo per la circolazione non è obbligatorio e le sigarette che fumo non costano neanche un euro. Detto questo, si mantiene una gentilezza di altri tempi che in Italia purtroppo s’è persa. Se entri in un negozio ti tengono la porta aperta. E non manca la solidarietà. Ciliegina sulla torta? Qui si vive sempre in infradito».

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