Riccione, gruppi internazionali pronti a comprare il Cocoricò
Dopo il baratro, le luci potrebbero riaccendersi alla discoteca Cocoricò. «Ho già avuto più di un incontro preliminare con gruppi del settore che operano a livello nazionale e internazionale. Se le trattative prenderanno la piega giusta ritengo che si farà il bene anche di Riccione» anticipa il proprietario dell’immobile, Lorenzo Spadini.
«Richieste importanti»
La notorietà conquistata negli anni dal locale, che proprio lo scorso anno aveva iniziato i festeggiamenti per i 30 anni, gioca un ruolo fondamentale. «Fa riflettere il fatto che operatori del mestiere, di così alto livello, si interessino a un investimento anche a Riccione: è un bel segnale».
«I grandi gruppi non ci sono nella gestione degli alberghi, le grandi catene di hotel a Riccione non sono arrivate – afferma il noto imprenditore –. Il Cocoricò invece sta attirando l’interesse di gruppi che fanno questo mestiere in giro per il mondo».
Lavori in corso
Nel frattempo il curatore fallimentare della società che finora ha gestito la discoteca ha riconsegnato le chiavi alla proprietà. «Stiamo mettendo in sicurezza la struttura. È attiva la sorveglianza sia diurna che notturna, ora c’è un allarme collegato con la vigilanza privata e sono in funzione le telecamere. In questa prima fase stiamo ripristinando il locale, lo stiamo mettendo a posto per consegnarlo a norma con tutti gli impianti a chi arriverà. Poi chi entrerà farà la sua parte».
La storia recente
Nei mesi passati erano stati rotti alcuni vetri ed erano state fatte saltare diverse serrature, all’interno della discoteca, chiusa dall’inizio dell’anno, e non era certo difficile entrare sotto la Piramide. Alcune persone entravano per curiosare, portare via cimeli e anche per fare foto da postare sui social.
Il 4 giugno 2019 il tribunale ordinario di Rimini ha giudicato inammissibile la richiesta di concordato preventivo depositata dai vertici della società che gestiva il Cocoricò. Con una seconda sentenza dell'11 giugno, il tribunale fallimentare ha rigettato il concordato preventivo, sancendo così il fallimento della società. Nel gennaio scorso si sarebbe dovuta tenere l'asta dall'Istituto vendite giudiziarie di Perugia per i marchi Cocoricò, Titilla e Memorabilia: a fermarla era stato l'avvio della procedura di concordato preventivo. Una nuova asta dei marchi dovrebbe tenersi a breve.