Riccione. Elezioni sindaco, Garulli dice no al Pd
Il tempo passa, le elezioni sono dietro l’angolo e il Pd si ritrova di nuovo ai posti di blocco per trovare un candidato. Almeno così sembra. Già perché il nome di prestigio su cui aveva virato l’alleanza Partito democratico e M5s - da fare vidimare al gruppo di alleati con cui presentarsi assieme alle urne - ha declinato l’invito. Si tratta del 60enne dirigente del reparto di Chirurgia generale dell’ospedale di Rimini, Gianluca Garulli. Un candidato che il Pd ha messo sul tavolo per mettere d’accordo tutti. Ma il traguardo non è stato tagliato. Il medico, infatti, si era lasciato qualche giorno di tempo per decidere, ma secondo indiscrezioni avrebbe alla fine rifiutato per incompatibilità con il suo incarico di primario e una mole di lavoro già altissima, con cui difficilmente avrebbe potuto conciliare il ruolo di primo cittadino di Riccione, in caso di vittoria. Ora quindi le lancette dell’orologio stanno andando avanti e la data delle elezioni potrebbero essere già fissata dal ministero dell’Interno per il prossimo maggio: o domenica 22 e lunedì 23 (eventuale ballottaggio il 5-6 giugno); o il 29 e 30 (ballottaggio il 12-13 giugno). Tre mesi di tempo, insomma, un minimo sindacale per riuscire a portare avanti una campagna elettorale e puntare a “scippare” il ruolo di sindaco al centrodestra. La cui coalizione, seppure ancora senza un nome ufficiale, potrà giocarsi comunque il vantaggio di forza politica uscente e di continuità. Al centrosinistra non resta quindi che tornare al tavolo con gli alleati e trovare al più presto un nome. Monica Angelini, avvocato e titolare di uno stabilimento balneare, è il nome proposto dalla formazione del noto imprenditore Fabio Ubaldi, a capo di 2030 Riccione città aperta, che in questi giorni si è avvicinata molto proprio al Partito democratico per cercare di trovare la quadra. Un sintesi che potrebbe arrivare pure con Daniela Angelini, presidente di Cna Riccione, sondata da tempo dal Pd: anche lei però in passato si è chiamata fuori dalla corsa. Che a questo punto si farà sempre più veloce, per recuperare il tempo fino a qui perso.