Riccione, caminetti e stufe di vecchia generazione restano vietati. Il Comune: "Ecco le nostre richieste al Governo"

Riccione

Caminetti e stufe a pellet o a legna, il Comune di Riccione non ne consentirà l’utilizzo in alternativa a termosifoni e caldaie per risparmiare sulle bollette. Una scelta in controtendenza con altri comuni della provincia, come la stessa Rimini seguita a ruota nelle scorse settimane dal Comune di Santarcangelo. «Non si può dare risposta al problema del caro bollette violando una norma, né può essere affievolita l’efficacia delle leggi poste a tutela della salute per dare soluzione a una emergenza di carattere economico – dice l’assessore all’ambiente Christian Andruccioli –. Ciò posto, l’amministrazione comunale di Riccione agirà su tutti i tavoli, di concerto con le amministrazioni del Bacino Padano, per chiedere al Governo tutte le misure necessarie per fronteggiare questo insostenibile rincaro dei costi di energia elettrica e gas».

Le scelte delle amministrazioni

"Nelle ultime settimane - sottolinea il Comune in una nota - ci sono state amministrazioni che hanno varato ordinanze sul tema della qualità dell’aria evitando però di inserire il divieto di utilizzare camini domestici nei territori al di sotto dei 300 metri di altitudine. 

Ieri sera in consiglio comunale la stessa proposta è stata avanzata con un ordine del giorno da parte della consigliera della Lega Elena Raffaelli. L’ordine del giorno - che aveva per oggetto la richiesta di sospensione dei limiti imposti alle modalità di riscaldamento domestico fino al termine dell’emergenza energetica - è però stato respinto". 

Alcuni sindaci sono già stati costretti a tornare sui propri passi - fa notare Andruccioli -: è il caso per esempio del Comune di Sassuolo, dove, di fronte alla prospettiva di subire sanzioni molto onerose per violazioni delle normative, che naturalmente ricadrebbero sulle tasche di tutti i cittadini, si è preferito ripristinare la limitazione alla combustione di biomasse legnose”.


Questo non significa affatto che per contrastare il caro bollette non si possa fare nulla, anzi. L’assessore al Bilancio Alessandro Nicolardi ha confermato in Consiglio comunale quanto affermato in precedenza: a breve saranno pubblicati dei bandi per sostenere famiglie (con 250mila euro) e imprese (con 150mila) nel pagamento delle bollette. E si va oltre.

L’amministrazione comunale si impegna “per chiedere un’ampia serie di misure”, conformemente alle richieste che arrivano dalle altre amministrazioni del Bacino Padano.  “La Regione Emilia Romagna, in sinergia con Veneto, Lombardia e Piemonte, ha già prodotto un ordine del giorno molto chiaro: vorremmo seguirne l’impostazione e per tanto invitiamo le forze politiche della città a fare fronte comune”.

Tutte le richieste al Governo


"Per prima cosa si mette in evidenza la necessità di chiedere - insieme alle quattro regioni padane - l’erogazione di un bonus per abbattere i costi che le famiglie stanno sostenendo per l’acquisto di gas ed energia, unitamente a un’accelerazione per giungere a fissare un tetto al prezzo del gas. Al Governo viene inoltre chiesta una moratoria sui distacchi dei contatori fino alla fine della stagione invernale. Quanto al tema dei caminetti, si chiede di definire, nell’ambito del Bacino Padano , “ogni misura utile a consentire alle famiglie di scaldarsi anche utilizzando impianti di combustione di biomassa legnosa nelle more della definizione del bonus nazionale e del tetto al prezzo del gas - si legge nell’ordine del giorno approvato dal consiglio regionale dell’Emilia Romagna -, valutando le necessarie compensazioni in termini di riduzione delle emissioni atmosferiche, anche in considerazione degli effetti benefici che gli investimenti già realizzati stanno producendo sulla qualità dell’aria”. 

Fa notare l’assessore Andruccioli: “In questo caso le misure compensative servirebbero proprio a proseguire nell’azione di tutela della salute pubblica che non può essere messa su un piano di livello inferiore rispetto al problema del caro bollette. Dobbiamo darenrisposte pronte e concrete ma possibili”.

Chi può usare il camino. I fondi per sostituire quelli di vecchia generazione

L’amministrazione ricorda comunque che non ci sono limitazioni per l’accensione degli impianti a combustione di biomasse legnose che siano in classe “3 stelle” o superiori o laddove questa tipologia di impianto sia l’unica fonte di riscaldamento. Si ricorda inoltre che la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione un fondo per la sostituzione dei vecchi impianti (per la combustione del legname) che prevede il rimborso del 100 per cento delle spese sostenute dai privati: il testo del bando è pubblicato anche sul sito internet del Comune di Riccione.

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