“Non sai accudire un cane? Allora non comprarlo”: Lndc scende in campo dopo il triste episodio di Riccione
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“Non sapete accudire un cane? Non compratelo”. E’ il messaggio di Lndc Animal Protection dopo il caso dei giorni scorsi in Romagna culminato con la morte di un cane. A seguito di una segnalazione, un uomo di 60 anni di Riccione è stato esortato a portare il proprio cane – anziano e in pessime condizioni – dal veterinario per le cure del caso. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei medici nei due giorni di ricovero, il povero animale non ce l’ha fatta ed è morto a causa della gravità delle condizioni in cui versava. Il cane, infatti, era malato e il suo proprietario non si era affatto preso cura di lui aspettando evidentemente che morisse di stenti. L’uomo è stato quindi denunciato per maltrattamento di animale, con l’aggravante della sua morte.
Lndc Animal Protection si unisce alla denuncia con l’intenzione di seguire da vicino il caso, in modo da verificare che venga dato il giusto peso a questa drammatica vicenda in cui ancora una volta una vita è stata spezzata a causa dell’incuria di chi avrebbe dovuto tutelare il proprio animale e invece ha fatto tutto il contrario. Sulla base di quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, infatti, non prestare le adeguate cure al proprio cane malato equivale a maltrattarlo e anche in caso di decesso il proprietario ne risponde penalmente.
“Non ci sono scusanti di alcun tipo per un comportamento del genere - dice Piera Rosati, presidente di Lndc Animal Protection - prendere con sé un animale non è un obbligo e se non si è in grado o non si ha voglia di dargli le attenzioni e l’accudimento di cui ha bisogno ci si dovrebbe astenere. Non so se in questo caso ci fosse qualche problema di tipo economico, ma neanche questo può essere una giustificazione. Mi rendo conto io per prima che le cure veterinarie spesso sono molto costose, ma ci sono tanti modi per affrontarle. Quasi tutti i veterinari ormai prevedono delle forme di pagamento dilazionato per i propri clienti o, in alternativa, si può chiedere aiuto ad associazioni, avviare una colletta tra i propri conoscenti o una raccolta fondi sui social network. Insomma, i modi per affrontare i costi delle cure ci sono, se non si vuole lasciare che la creatura che ci ha tenuto compagnia per anni soffra e stia male. Se si arriva a questo punto, vuol dire che non c’è stata proprio la volontà di fare qualcosa. Questa è una forma di maltrattamento molto crudele e confidiamo che il giudice capisca che non può passare in sordina”.