Fabrizio Corona e sono subito guai: rilancia il Marano ma rischia la denuncia

RICCIONE. Fabrizio Corona, che ieri sera ha ritrovato la voce in televisione con la prima intervista autorizzata, fa discutere anche quando non parla e si limita a mettere la musica per far ballare gli altri. Un’iniziativa osteggiata, con toni fin troppo moraleggianti da più parti, che si è rivelata invece un successo mediatico-commerciale. Serata da tutto esaurito sabato sera, infatti, al Giardino Lime di Riccione, costola dello “Yellow Factory” locale confiscato alla criminalità e restituito alla cittadinanza dall’amministrazione giudiziaria attraverso una gestione coraggiosa e si spera anche remunerativa visto che paga l’affitto allo Stato.
«Ospitare il progetto di Fabrizio Corona - si legge in una nota degli organizzatori - ci rende ovviamente orgogliosi, ma lo siamo ancora di più per aver riportato questi spazi e un po’ tutta l’area del Marano, sotto i riflettori, non più per il degrado ma per eventi musicali come questo e progetti culturali come i tanti che abbiamo proposto con Yellow Factory. Crediamo, con molta umiltà, di aver costruito qualcosa di importante e con basi solide capace di alternare momenti mondani ad altri più seri, dedicati a temi come il bullismo o la disabilità». L’idea stessa del giudice Vinicio Cantarini e dell’amministratore giudiziario Giancarlo Feruccini era proprio quella di fare pulizia. Si è andati incontro a chi si è impegnato a recuperare un locale, degli spazi e un’area degradata dall’abbandono. Non hanno espresso pregiudiziali di sorta sull’arrivo di un personaggio controverso come Corona, che ha diritto come ogni ex detenuto a riprendersi la sua vita. Nessuno sconto però riguardo alla legalità. E qui siamo alle note dolenti, inevitabili quando c’è di mezzo l’ex re dei paparazzi. Per verificare la compatibilità dell’impegno notturno e fuori dalla Lombardia, il giudice Cantarini, per conto dell’amministrazione giudiziaria, ha doverosamente disposto una verifica da parte dei carabinieri di Riccione. Corona non avrebbe presentato alcuna documentazione: c’è il sospetto che si sia preso una bella responsabilità, violando le prescrizioni imposte. I militari hanno documentato la sua esibizione e oggi presenteranno una relazione al giudice che a sua volta la trasmetterà al tribunale di Milano. Rischia di tornare in carcere? Solo in teoria. Per un caso analogo avvenuto sei anni fa a Riccione Corona è stato processato a Rimini: ha evitato altre noie grazie alla prescrizione.