La storica rosticceria di Riccione: “Costretti a chiudere in anticipo per mancanza di personale”

Che ci fosse una oggettiva difficoltà a reperire il personale, in questa torrida estate riccionese, era noto, ma per chi lavora nell’indotto del turismo ora diventa davvero insostenibile. Giorni fa è apparso all’entrata della storica rosticceria Dolly alla Punta dell’Est, un cartello: «A partire da domani, l’attività ridurrà il proprio orario di apertura dalle 8:30 alle 16, dal martedì alla domenica, con il lunedì di chiusura», i titolari si scusano con la clientela per il “necessario” taglio degli orari.

In cerca di collaborazione

«Si tratta di una crisi che si acuisce proprio nel periodo di maggiore affluenza turistica - dice Sergio Pioggia, titolare de “La Fattoria”-. Vado tutti i giorni a far la spesa, i colleghi sono disperati, alcuni hanno una attività stagionale e non ce la fanno. Nel mio caso mi sono organizzato. I camerieri li ho a percentuale, per cui è nel loro interesse lavorare, con altri esercenti ci diamo una mano, magari ci si accorda in più realtà per condividere i posti auto, per esempio». Quindi anche una collaborazione tra privati potrebbe essere da stimolo per rimettersi a nuovo: «Bisognerebbe favorire l’accorpamento di più attività, supportare gli imprenditori, buttar giù questa zavorra che ci frena - continua Pioggia - e rinnovarsi, evitando di agevolare l’abbandono delle strutture».

«Serve passione»

Le ragioni di questa situazione sono molteplici e complesse. I cartelli di “cercasi personale” proliferano, ma le risposte scarseggiano. Secondo Alfredo Rastelli, presidente di Confcommercio Riccione, «ci sono tanti giovani di buona volontà, ma spesso sono immersi in un mondo tutto loro». Questo fenomeno si traduce in un difficoltoso inserimento di personale competente, per mantenere elevati standard di servizio. «Bisognerebbe rivedere tutto il sistema di apprendistato e quello di formazione. Abbiamo più volte sollecitato la collaborazione con le scuole, per favorire i ragazzi alla pratica. Con lo Ial, ristorante didattico, abbiamo collaborato, questa potrebbe essere una delle mosse giuste per iniziare ad arginare il problema». È necessario quindi incentivare l’occupazione nel settore, magari attraverso politiche di sostegno economico e programmi di formazione specifica, per attrarre nuovi lavoratori e stabilizzare quelli esistenti. Rastelli porterà all’attenzione dei prossimi incontri, sia tra associazioni, che con l’amministrazione, le principali difficoltà, in maniera da poter agire sulle debolezze. «Una tra tutte il vitto e alloggio per il personale - conclude -. Bisognerebbe creare una situazione abitativa calmierata dedicata ai lavoratori stagionali, ma soprattutto ai ragazzi dobbiamo inculcare la passione nel lavoro».

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