Bancarotta fraudolenta al Cocoricò di Riccione, l’ex patron della discoteca patteggia
![La piramide del Cocoricò La piramide del Cocoricò](http://www.corriereromagna.it/binrepository/768x576/0c144/768d432/none/11807/NBHF/immagine-a20240903t040121-m-10-211-97-200-jb-2-3-21-f_1408442_20250214075303.png)
I guai per il Cocoricò, locale simbolo della vita notturna di Riccione, sono stati una costante almeno fino al 4 giugno del 2019, quando il Tribunale di Rimini, dichiarandolo fallito, lo avviò ad una nuova vita. L’inizio della fine per il mitico “Cocco” erano state alcune presunte tasse non pagate, sia all’Erario che al Comune di Riccione. Poi erano arrivate le indagini penali, condotte dalla Guardia di Finanza fin dal 2012 per evasione dell’Iva, su Marco Palazzi e Fabrizio De Meis, il primo storico e l’altro nuovo “patron” del locale. Passando per i problemi legati ai mancati pagamenti di artisti, tra cui il dj Gabry Ponte che aveva addirittura chiesto il sequestro dei marchi Titilla e Memorabilia. L’anno nero però era stato quello della chiusura forzata per la tragica morte di un 16enne per overdose nel 2015. Problemi che almeno ieri parzialmente hanno iniziato a trovare una conclusione. Davanti al gup Raffaele De Florio, Marco Palazzi (56 anni) ha patteggiato 1 anno e 6 mesi (pena sospesa) definendo così la vicenda della vecchia gestione della discoteca e della costola relativa alla Rimini Calcio, con la gestione di Fabrizio De Meis.
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