Vaporizzatore di Gnl a Ravenna, il ministero: “Rigassificatore”. L’azienda: “Resta un deposito”

RAVENNA - C’è una parola attorno alla quale gira la questione del nuovo impianto di vaporizzazione richiesto dall’azienda Depositi Italiani Gnl nel sito di stoccaggio realizzato tre anni fa a Porto Corsini, nella banchina antistante Marina di Ravenna. Quella parola è “rigassificatore”. Un deposito di Gnl che aggiunge un vaporizzatore e immette una quota, seppur minoritaria, di gas in rete diventa un rigassificatore? Nel primo progetto presentato dall’azienda questa parola non si trova. Ma nella valutazione fatta a suo tempo dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sì, per quanto in piccolo. Era la fine di ottobre dello scorso anno quando la Direzione Generale Valutazioni Ambientali, a cui a settembre 2023 era stata chiesta una valutazione preliminare del progetto per capire l’iter autorizzativo necessario, la faceva comparire per la prima volta. «Il progetto prevede - scriveva - all’interno del deposito di Gnl di Ravenna, l’introduzione di una sezione di vaporizzazione del Gas Naturale Liquefatto». Qui la funzionaria responsabile del procedimento metteva una nota a piè di pagina e scriveva: “Rigassificatore - Ndr”. Nonostante le rassicurazioni dell’azienda sul basso impatto ambientale dell’operazione, compensato anche da un ampliamento del fotovoltaico, la stessa funzionaria conclude: «Non si può escludere che il progetto possa avere impatti negativi sull’ambiente». Ecco perché «secondo il principio di precauzione» bisogna passare alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale. Si è ora in questa fase. Si deve quindi decidere se per l’installazione del vaporizzatore serve o meno la Via.

La società ha quindi preparato un corposo (150 pagine) studio preliminare ambientale sul quale sono state fatte le prime osservazioni degli enti. All’interno di questo studio, le prime pagine sono dedicate però a spiegare perché quello in esame non può, secondo l’azienda, essere considerato un rigassificatore. In particolare si fa riferimento ad alcune risposte date nel 2022 a Confindustria dallo stesso Ministero dove si «chiarisce che impianti di stoccaggio e rigassificatori sono strutture con caratteristiche, finalità e funzioni ben differenti. In particolare i rigassificatori sono impianti industriali che fanno parte del ciclo di produzione e trasporto di gas naturale». Secondo quanto evidenzia l’azienda «lo stoccaggio associato all’unità di rigassificazione viene definito provvisorio e necessario per il processo di rigassificazione e successiva consegna del sistema di trasporto». Qui avviene il contrario: «Nel caso in esame, invece, è l’unità di vaporizzazione che si configura come una sezione di carattere del tutto accessorio del deposito Gnl esistente». Quindi, continua l’azienda, «nulla viene a modificarsi rispetto alle strutture e lo stoccaggio del Gnl, che costituiscono appunto l’attività principale dell’opera». Dunque l’introduzione del vaporizzatore non andrà «a influire sull’attività principale del deposito Gnl di Ravenna, che rimarrà sempre una struttura dedicata allo stoccaggio di tale sostanza» e «ben diversa da installazioni quali “terminali di rigassificazione”».

Regione, Comune, Arpae e Provincia hanno depositato i documenti relativi alle loro attività. La fase delle osservazioni si è già chiusa. Ora sarà il Ministero a dover nuovamente tirare le somme. Dall’esame della documentazione si scopre che si è tenuta una riunione istruttoria convocata dalla Regione a luglio del 2024 ma l’avvio del procedimento autorizzativo risale come detto allo scorso anno.

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