Trump e i Dazi, Legacoop Romagna: “Una minaccia per una impresa associata su cinque”

  • 08 febbraio 2025

Dazi commerciali Usa: sono un’ottantina le cooperative associate a Legacoop Romagna (più di una impresa associata su cinque) che sarebbero colpite dalla loro introduzione, direttamente o indirettamente, a causa ad esempio del temuto rincaro dei costi energetici.

“Già oggi - sottolinea Legacoop - in attesa di capire quali provvedimenti verranno adottati, molti importatori americani hanno fermato la richiesta e la ricezione dei preventivi. Nonostante la situazione ancora non evidenzi scelte chiare di Trump sulle esportazioni dall’Europa, le mosse americane hanno sortito i primi effetti negativi: in Romagna il rallentamento sugli ordini dei prodotti industriali è già evidente. Ad essere più colpite dalle “tariffs” americane sarebbero le imprese agroalimentari di produzione e trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e sementieri e buona parte delle cooperative industriali. Rappresentano oltre 22.000 soci e più di 2 miliardi di valore della produzione”.

“Il danno al momento non è quantificabile ma già dalle prossime settimane, potrebbe diventare più chiaro – dice la responsabile del Centro Studi di Legacoop Romagna, Simona Benedetti - le cooperative sono preoccupate per il clima generale di incertezza e di tensione a livello degli scambi commerciali che si sta determinando e per il rischio, che si sta concretizzando in tempi velocissimi, di perdere ogni opportunità di sviluppo dell’export verso i mercati extraeuropei, americani in primis, nel futuro prossimo. Non si escludono effetti negativi indiretti sui prezzi delle materie prime, sui carburanti e gli imballaggi; infine, a preoccupare le cooperative è anche il rischio di una potenziale, maggiore concorrenza sul mercato comunitario”.

“Ad allarmare le imprese – spiega il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi – è la percezione generale di caos che gli annunci e le misure di Trump stanno generando, anche in termini di valutazione ipotetica di quelle che saranno le ritorsioni europee. L’UE risponderà all’America colpendo i servizi, ossia quell’ambito in cui l’Europa registra un deficit commerciale con l’America? E’ una delle opzioni che la Commissione Europea potrebbe adottare, ovvero rispondere ai dazi subiti, introducendone altri, innescando così una guerra commerciale in cui, probabilmente, tutti perderebbero. Un esito che va davvero scongiurato, soprattutto nel contesto economico internazionale attuale, già compromesso dai conflitti in Ucraina, in Medio Oriente e dalle tensioni in zona Suez”.

“Auspichiamo da parte dell’Europa – conclude Lucchi – una reazione unitaria, coesa e netta, che vada nella direzione di difendere la qualità e la redditività delle produzioni, le filiere e tutti i comparti interessati. Una risposta coordinata che eviti di riportare l’economia mondiale indietro di almeno due secoli”.

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