“Soldi in cambio di fondi europei”, a Ravenna in carcere per truffa l’intermediario Luca Silvestrone. In passato provò a comprarsi il Cagliari per conto di fantomatici americani

Ravenna
  • 08 dicembre 2023

L’intermediario dei grandi affari. Un uomo al quale affidare soldi e scartoffie burocratiche per ottenere cospicui fondi europei. Ecco il biglietto da visita distribuito in tutta Italia, che negli ultimi due anni ha portato società e professionisti a rivolgersi alla Confederimprese di Luca Silvestrone. Un giro d’affari da oltre 1,6 milioni di euro, convogliato tutto, almeno sulla carta, nella sede legale di via Corrado Ricci 29, cioè a casa sua. Tuttavia, dei finanziamenti promessi ai circa 400 clienti non mai è arrivato nemmeno un centesimo. Questi i numeri di una truffa record - secondo la Procura -, che ha portato all’arresto del 52enne ravennate. Da ieri è in carcere, accusato anche di riciclaggio e di essere stato a capo di un’associazione per delinquere composta da altre tre persone, Mauro Nucci (62enne di Castel San Pietro), Stefano Pignatelli (60enne di Alcamo, in provincia di Trapani) e Lorenzo Tellarini (50enne di Lugo). Anche loro sono finiti in cella, così come disposto dal giudice per le indagini preliminari Sabrina Bosi su richiesta del sostituto procuratore Angela Scorza.

Luca Silvestrone non è nuovo alle cronache. Era il 2014 quando la stretta di mano con il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, accompagnò l’annuncio di una storica compravendita della società sportiva a un fantomatico acquirente americano. Silvestrone figurava nel solito ruolo: intermediario. All’epoca aveva 43 anni e nel curriculum si presentava come fondatore dell’associazione di categoria Servimpresa e vice coordinatore nazionale di Confedercontribuenti. Su tutte le colonne sportive il suo nome figurò come il tramite di un accordo ritenuto già siglato in Florida, con tanto di benedizione dello storico patron della squadra sarda. La cifra promessa dal rappresentante ravennate con quella stretta di mano valeva 80mila euro. Tutto sfumato in una bolla di sapone qualche giorno dopo.

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