Sciopero generale contro la manovra del Governo, Cgil e Uil: “Colpiti ancora una volta lavoratori e pensionati” VIDEO
- 29 novembre 2024
“È ora di rivoltare il Paese come un guanto”. A dirlo è il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a Bologna per lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra del governo. Arrivato a Porta Lame, luogo dal quale parte il corteo diretto in piazza Maggiore, Landini ha per prima cosa salutato le lavoratrici de La Perla. “Le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile”, è l’accusa del leader Cgil.
“C’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione il diritto di sciopero”. Così Landini, commentando la decisione del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, di precettare i lavoratori del settore del trasporto pubblico in occasione dello sciopero generale di oggi. “Tra l’altro è in discussione in Parlamento il decreto sicurezza che noi chiediamo sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, le occupazioni delle fabbriche quando chiudono. Siamo di fronte al tentativo serio di svolta autoritaria che mette in discussione la libertà delle persone. E lo sciopero è uno strumento di libertà. Le piazze ci chiedono di non fermarci e andare avanti”.
È stata amplissima in Romagna l’adesione allo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil, dicono i sindacati. Con decine di pullman partiti alla volta di Bologna per il corteo nel capoluogo felsineo, al quale partecipa anche il neo presidente della Regione Michele De Pascale. E decine di post sui social per raccontare calore e colore della protesta.
Buona adesione da Ravenna
Stesso scenario nella provincia di Ravenna: una folta delegazione di lavoratori e pensionati è a Bologna per partecipare alla manifestazione mentre dai primi riscontri emerge un’alta adesione nelle realtà produttive. In aziende come Gattelli, Imola Legno, Montanari Leonida, Camst San Vitale, Camst Bassette, Cab Massari, Cab Cervia si raggiungono percentuali del 100%, alla Heidelberg 75%, alla Iemca 70%, all’Iph 75%, alla Marini 80%.
“Siamo molto soddisfatti per la convinta e numerosa partecipazione dalla provincia di Ravenna alla manifestazione di Bologna - commentano in una nota Manuela Trancossi e Carlo Sama, segretari generali territoriali della Cgil e della Uil -. Questa giornata di sciopero rappresenta un momento importante per contrastare le politiche del Governo. Tantissimi lavoratori e lavoratrici e pensionati sono con noi a Bologna per mandare un messaggio forte e chiaro all’esecutivo Meloni che con le sue scelte sta impoverendo i cittadini, mettendo in discussione la tenuta del sistema sanitario, ampliando le disuguaglianze e limitando pericolosamente le libertà di espressione”.
In 1.200 dalla provincia di Forlì-Cesena
“I dati dello sciopero - riferiscono Cgil e Uil Forlì-Cesena - ci dicono di un risultato importante con tante aziende nelle quali si è raggiunto il 100% dell’adesione. La partecipazione alla Manifestazione a Bologna altrettanto importante, sono partiti dall’Ippodromo di Cesena e dalla Fiera di Forlì complessivamente tra CGIL e UIL 1.200 persone. Oggi lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati hanno manifestato per portare all’attenzione pubblica la necessità di un deciso cambio di rotta nelle scelte economiche e sociali del Governo che penalizzano, a partire dalla Legge di Bilancio, chi lavora e chi paga le tasse.
Serve un aumento del potere di acquisto di salari e pensioni; vogliamo il finanziamento della spesa pubblica a partire dall’istruzione e sanità, chiediamo misure concrete per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e per il contrasto alla precarietà; serve anche una urgente riforma fiscale che faccia pagare di più chi ha di più e infine è indispensabile una politica industriale sul lungo periodo in un paese dove aumenta la cassa integrazione e dove l’economia di tanti settori si sta avvitando su sé stessa.
Chiediamo inoltre il rinnovo dei Contratti collettivi scaduti per arginare la riduzione del potere d’acquisto dei salari: in un Paese in cui ci sono oltre 4 milioni di persone che hanno un impiego ma restano povere, dove la crescita della precarietà non si ferma e nemmeno il lavoro nero e sommerso, non si può più rimandare il rinnovo dei CCNL. Ma il governo non sembra preoccupato e risponde con bonus una tantum, condoni e aumento di soli 3 Euro al mese per le pensioni minime”.
Alcuni dati sull’adesione allo sciopero nei luoghi di lavoro della provincia Forlì-Cesena:
Bonfiglioli Forlì 80%
Electrolux Forlì 80%
Gemmo Cesena 100%
Sacim Cesena 98%
VR service 100%
Fira industriale di Longiano 100%
Ferretti Forlì 70%
Infia Panighina 80%
ASSICOOP Romagna 78%
Camst 80%
Repa magazzini 70%
Comune di Forlì 75%
Amadori Cesena e Santa Sofia 85%
Gruppo Orogel 85%
APOFRUIT (media dei tre stabilimenti Pievesistina, Longiano, Forlì) 70%
Caviro Forlì 70%
Smurfit Forlì 70%
“Oggi - termina la nota - abbiamo scioperato contro tutto questo ma anche per ribadire il diritto delle persone a esprimere il dissenso in modo pacifico e dei lavoratori e lavoratrici a scioperare, nonostante i decreti di repressione sfornati dal governo, come il DDL 1660, detto anche “Anti Gandhi” e la precettazione dello sciopero da parte del Ministro dei Trasporti Salvini che si ricorda dell’importanza dei servizi sul territorio solo nei giorni dello sciopero generale.
Oltre mille manifestanti da Rimini
Soddisfatti i sindacati riminesi: “Sfida pienamente riuscita, quella di CGIL e UIL che con lo sciopero generale proclamato per il venerdì 29 novembre ha bloccato il paese e portato migliaia di persone a mobilitarsi in tutta Italia. Con la determinazione a scioperare e a scendere in piazza, dalla provincia di Rimini lavoratrici e lavoratori in oltre un migliaio hanno raggiunto Bologna per il lungo corteo sindacale e per ascoltare in piazza gli interventi. Da tempo non si vedeva una partecipazione così ampia e popolare ad uno sciopero generale, segno che lo scontento dilagante nei confronti della manovra finanziaria del Governo è diffuso e sentito. Ottima risposta di lavoratrici e lavoratori riminesi in tutti i settori. I primi dati nei campioni rappresentativi restituiscono risultati importanti.
Nel commercio e turismo e servizi l’astensione è stata del 60% nel settore termale di Rimini e Riccione, 30% in Ieg Spa, 50% nelle aziende Zara, Dussman, Camst e Autogrill. 45% di adesione in Apt e 50% in RG stampa, 30% in Formula servizi e Coopservice, Assicoop Romagna 78%.
Nell’edilizia e legno si sono raggiunte punte di adesione del 85% alla Olivieri mobili, Sicer 30%, Ferretti Yacht 75%, Marinelli 60%.
Nel settore metalmeccanico hanno scioperato il 95% dei dipendenti alla SCM di Villa Verucchio, 80% SCM Rimini industrial, Fom 75%.
Nel settore tessile hanno incrociato le braccia il 70%% in Aeffe e l’80% in Aesse.
I dati dell’adesione nel settore alimentaristi a Rimini: Ghigi 30%, Galvanina 40%, Canuti 30%, Unconventional 100%, Optima 25%.
Nel comparto scuola riminese è rimasta chiusa la Di Duccio con adesione totale dei collaboratori scolastici, chiuso l’Istituto Tonino Guerra mentre al Liceo Serpieri le adesioni superano il 50%. Nelle scuole del Comune di Rimini adesione all’80%. Negli appalti Fedex della logistica l’adesione é stata del 70%.
“Nel comparto scuola riminese - conclude la nota - é rimasta chiusa la Di Duccio con adesione totale dei collaboratori scolastici, mentre al Liceo Serpieri le adesioni superano il 50%”.