Rolex e investimenti in Darsena a Ravenna. Così la Mib service andò in bancarotta

Immobili in affitto, terreni e progetti architettonici in Darsena. Pagamenti da capogiro, prelievi e acquisti di rappresentanza, compresi due Rolex. Spese da colosso del settore che pensa in grande, come la Mib Service si presentava ai propri clienti, hotel, bar, ristoranti, stabilimenti balneari e discoteche che beneficiavano di contratti di facciata per risparmiare sul personale. Eppure, per quanto gli orologi di lusso al polso dei due legali rappresentanti dessero tutt’altra impressione, gli affari non andavano a gonfie vele. Ora, per il tracollo dell’azienda dichiarata fallita il 7 aprile del 2022, sono a processo per bancarotta fraudolenta i due legali rappresentanti in carica dal 2016. Si tratta di un 41enne originario di Forlì ma residente a Castelfranco Piandiscò (Arezzo) e di un 50enne residente a Santo Stefano, nel forese di Ravenna, difesi dagli avvocati Marco Guerra e Maria Cristina Colonelli. L’udienza preliminare davanti al giudice Andrea Galanti si è tenuta ieri mattina, portando a un rinvio per trattare un risarcimento in favore della curatela fallimentare, rappresentata dall’avvocato Guido Pirazzoli.

L’inchiesta sui falsi contratti

Il fallimento era un epilogo per certi versi scontato. La Mib era finita sotto la lente del nucleo Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Ravenna nel 2017, per poi essere travolta, nel 2020, dal primo decreto di sequestro preventivo da 6 milioni di euro (poi oggetto di un successivo parziale dissequestro). Si contestavano contratti ritenuti illeciti, grazie ai quali il vasto mondo dell’imprenditoria turistica romagnola gestiva dipendenti e stagionali che sulla carta figuravano a libro paga della Mib, risparmiando così su contratti e contributi.

Pochi giorni dopo la dichiarazione registrata dal tribunale fallimentare erano partite le notifiche nei confronti di 63 indagati, tra imprenditori, manager e alcuni dipendenti, indagati per associazione per delinquere, truffa aggravata, illecita somministrazione di manodopera, evasione fiscale da 9,5milioni di euro.

Investimenti in Darsena

Commissariata, la società era rimasta inattiva fino alla dichiarazione di fallimento, mostrando come unico atto il cambio di sede a Roma, trasferendo sulla carta il quartier generale sito appunto in via Magazzini Posteriori.

Ed è proprio il quartiere Darsena che figura ora nel capo d’imputazione a carico dei due ex manager. Sono accusati di aver dissipato oltre 225 mila euro nell’ambito del Progetto Darsena, corrispondenti al contratto di concessione con diritto di acquisto di un lotto di terreno edificabile in via Perrilli per 4 anni, con possibilità di esercitare il diritto di acquisto per 307.200 euro, iva esclusa. La Mib si era anche assunta una serie di oneri per oltre 253mila euro. Figura nell’elenco anche la compravendita di un’area all’angolo tra via Perrilli e via Almagià per 220mila euro e rivenduta una società riconducibile agli stessi legali rappresentanti con una minusvalenza non giustificata di 60.478 euro.

Spese folli

Il conto delle uscite sale oltre misura a 1.539.849 euro, cifra che gli imputati avrebbero distratto fra pagamenti nei confronti della stessa società terza a loro riconducibile per oltre 1,4 milioni, prelievi non giustificati per 40.539 euro, e una fattura da 2.600 euro verso la stessa società per un contratto di leasing relativo a un’auto. Infine, si aggiungono 8.600 euro “di rappresentanza” per l’acquisto di due Rolex.

In realtà la Mib era già in rosso fin dal 2018. A fine anno gli amministratori avrebbero dovuto richiedere il fallimento. Invece - secondo l’accusa - tennero nascosto lo squilibrio economico fino al 2021, andando sotto di oltre un milione di euro. Ultimo capitolo, quello delle fatture false, dei finti contratti d’appalto, dei falsi licenziamenti e delle trasferte fittizie per non versare tasse e contributi, contestate dal 2013 al 2019. Un bilancio che ora presenta il conto.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui