Rete xenofoba in chat che istiga alla violenza: l’indagine della Digos in tutta Italia coinvolge anche Ravenna

Ravenna
  • 17 ottobre 2024

Una inchiesta di livello nazionale sulla violenza xenofoba tocca anche Ravenna. Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, sono risultate residenti in diverse città italiane. Con queste accuse sono tutte indagate le persone, 10 minorenni e due maggiorenni, sottoposte a perquisizione portata a termine con l’ausilio delle Digos delle questure di Torino, Roma, Firenze, Venezia, Novara, Ravenna, Biella e di operatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.

Perquisizioni a Milano

La Polizia di Milano ha eseguito una serie di perquisizioni delegate dalla Procura dei minorenni e dalla Procura di Milano nell’ambito di un’indagine contro l’incitamento alla violenza per motivi razziali.

Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria sono state sequestrate diverse repliche di armi lunghe e pistole anche prive del tappo rosso, manganelli telescopici, mazze, tirapugni, coltelli, un machete, diverse bandiere e simboli riferibili al nazi-fascismo e al suprematismo nonché materiale cartaceo, cellulari e personal computer.

L’indagine, svolta dalla Digos di Milano, nasce dall’esecuzione di una misura cautelare eseguita il 19 marzo scorso a carico di un minore di origini ucraine arrestato per aver compiuto, durante la notte, diverse aggressioni sulla linea M2 verde nei confronti di cittadini extracomunitari e tentati furti a bordo di alcune auto in sosta. Il minore, di ideologia nazifascista, in più occasioni, prima delle aggressioni mostrava la svastica tatuata sul petto ed esaltava il regime fascista esclamando i fascisti sono tornati.

Rete nazionale di chat e messaggistica

Da qui, gli agenti hanno ricostruito una rete in ambito nazionale, composta per lo più da minorenni, che tramite chat di messaggistica istantanea trattavano argomentazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

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