Ravenna, uccelli protetti abbattuti a Mandriole: Lipu parte civile contro un bracconiere

Ravenna

Traditi dai colpi fuori tempo massimo. Seguendo il boato degli spari, provenienti da un chiaro nei pressi della chiusa di Mandriole, a un orario in cui le doppiette dovrebbero essere già state riposte nelle custodie, gli uomini della Foresetale li trovarono con le mani nel sacco: non solo con i fucili in spalla, ma con due esemplari protetti eppure già seccati. Un’alzavola e una volpoca, per l’esattezza, che verso la metà di dicembre 2022 spiccarono l’ultimo volo. Per quell’episodio due cacciatori hanno ricevuto un decreto penale di condanna da 500 euro circa. Ma mentre uno dei due, 72enne di Villanova, ha chiesto di definire la vicenda con l’oblazione (cioé pagando), l’altro imputato, suo coetaneo residente a Sant’Alberto, si è opposto. Assistito dall’avvocato Fabio Fanelli, ha scelto di difendersi con rito abbreviato subordinato all’audizione del compagno di caccia che quella sera di due anni fa era con lui.

Non se la dovrà vedere solamente con l’accusa di avere abbattuto due esemplari protetti, ma anche con la Lega Italiana Protezione Uccelli, che dopo essere venuta a conoscenza del caso tramite la stampa, ha deciso di costituirsi parte civile. Istanza anticipata ieri al giudice per l’udienza preliminare Andrea Galanti.

è solo l’ultimo atto di una serie di azioni a suo tempo mosse dalla Lipu, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Savini e Simone Balzani, da tempo attenta ai casi di bracconaggio nelle valli al confine tra il Ravennate e il Ferrarese.

Verso la fine di quell’anno si registrò infatti un elevato numero di episodi di caccia di frodo scoperti dalle forze dell’ordine. Esemplari abbattuti, secondo l’accusa, barando, o per meglio dire violando le norme sulla caccia in fatto di orari e luoghi consentiti, oppure servendosi di espedienti fuorilegge per portare a casa il bottino. Un fenomeno che ha portato la Lipu a una sorta di ricognizione di tutte le inchieste sul tema, finalizzata a partecipare ai processi che vedono i cacciatori abusivi seduti al banco degli imputati. Proprio come in questo caso, per “vendicare” l’alzavola e la volpoca di Mandriole.

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