Ravenna, tre nuove stazioni meteo per monitorare gli eventi estremi
RAVENNA - Il Comune di Ravenna ha avviato un progetto per l’installazione di tre stazioni di monitoraggio meteorologico e pluviometrico per controllare con più precisione gli eventi climatici. L’iniziativa, finanziata dal Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito del programma di adattamento ai cambiamenti climatici, prevede anche lo sviluppo di un centro di controllo digitale.
Le nuove stazioni costeranno 78mila euro e saranno collocate presso il campo sportivo di Sant’Alberto, la scuola per l’infanzia “Il Veliero” a Porto Corsini e la scuola “Dante Alighieri” di Lido Adriano. Ogni sito sarà equipaggiato con sensori di temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, oltre a pluviometri per il rilevamento delle precipitazioni. Due stazioni saranno dotate di telecamere robotizzate per il monitoraggio visivo.
La stazione a Sant’Alberto utilizzerà alimentazione elettrica, mentre quella de “Il Veliero” funzionerà grazie a un sistema fotovoltaico autonomo, con batteria di backup per garantire operatività continua anche in assenza di luce solare. La terza stazione, situata alla “Dante Alighieri”, utilizzerà una combinazione di rete elettrica e backup a batteria.
Il progetto include anche un software di gestione avanzato, che raccoglierà e analizzerà i dati ambientali, inviando allarmi configurabili agli operatori di protezione civile. La piattaforma sarà in grado di integrarsi con sistemi già esistenti, come quelli di Arpae e del Consorzio di Bonifica della Romagna.
L’obiettivo dell’iniziativa è migliorare la capacità di risposta del Comune durante eventi climatici estremi, aumentando la resilienza del territorio. I dati raccolti contribuiranno non solo a una gestione più efficace delle emergenze, ma anche all’aggiornamento del Piano di Azione per l’Energia e il Clima e alla sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche ambientali.
L’intero sistema sarà operativo entro sei mesi dall’inizio dei lavori, con un contratto di manutenzione per i due anni successivi. Il progetto rappresenta un passo concreto verso un approccio più integrato alla gestione del territorio e alla protezione civile, adeguandosi alle sfide poste dai cambiamenti climatici.