Ravenna, trattativa ferma nel metalmeccanico, sciopero in 400 aziende
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RAVENNA. Sono oltre 400 le aziende ravennati coinvolte nella serie di scioperi indetta da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per riaprire le trattative del tavolo per il rinnovo del Contratto collettivo di settore. Nonostante la buona riuscita delle prime otto ore di protesta in provincia dello scorso 14 gennaio, la trattativa per il rinnovo «non riparte- lamentano le parti sociali- per l’indisponibilità di Federmeccanica e Assistal». Da qui ulteriori otto ore di sciopero da realizzare con la massima articolazione, azienda per azienda, per rendere più incisiva la mobilitazione dei lavoratori. Fermo restando il blocco dello straordinario e delle flessibilità. Più nello specifico alcuni scioperi si sono già svolti, come nel caso della Marcegaglia Ravenna. Oggi incrociano le braccia i lavoratori della Lafert di Fusignano e della Marini di Alfonsine che replicheranno venerdì. Alla Comecer di Castel Bolognese due ore di sciopero ieri e oggi, e altre quattro domani assieme alla Curti, dove si sciopera anche venerdì. Per Siderurgica ravennate di Mezzano e Cisa di Faenza otto ore sciopero venerdì. Nei prossimi giorni i sindacati annunceranno ulteriori scioperi e presidi, che, nel caso non ci fossero novità nelle trattative, potrebbero essere replicati anche a marzo.