Ravenna, Punta Marina: via libera del Comune al progetto di rinaturalizzazione realizzato da Snam

Ravenna
  • 26 febbraio 2025

Un nuovo passo avanti nella realizzazione dell’intervento che trasformerà 80 ettari di terreni agricoli in un’area naturale, con boschi, siepi, prati e habitat costieri, a Punta Marina, tra il parcheggio scambiatore e via dell’Idrovora, a lato di via Trieste.

La giunta comunale ha infatti approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica elaborato da Snam nell’ambito degli accordi sulle misure compensative e di riequilibrio ambientale legate alla realizzazione dell’impianto di rigassificazione offshore e delle strutture collegate. L’investimento previsto, sempre a carico di Snam, è di circa 8,9 milioni.

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Il progetto è stato sviluppato sulla base degli indirizzi del servizio Tutela Ambiente e Territorio del Comune di Ravenna e dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po, con l’intento di ricreare la morfologia storica della costa e favorire la biodiversità.

Ora Snam procederà con la progettazione esecutiva, prima di avviare la realizzazione dell’intervento. Secondo quanto stabilito dal decreto di autorizzazione unica del rigassificatore e delle opere connesse, i lavori dovranno essere completati entro un anno dall’entrata in funzione dell’impianto di rigassificazione, prevista ad aprile. Una volta terminato il periodo di gestione iniziale da parte di Snam, fissato in tre anni, l’area rinaturalizzata diventerà di proprietà comunale.

“Si tratta – sottolinea il sindaco facente funzioni Fabio Sbaraglia – di un’ingente opera di rigenerazione ambientale, che consegnerà non solo alla località di Punta Marina ma a tutta la comunità ravennate un vero e proprio polmone verde di 80 ettari, attraversato da percorsi ciclopedonali, caratterizzato dagli ambienti tipici del nostro territorio e ‘abitato’ da circa 70mila piante, tra le quali 11mila pini. Non solo. Complessivamente infatti gli interventi di compensazione e mitigazione ammontano a circa 20 milioni di euro e rappresentano tutti un’importante opportunità di valorizzazione del territorio. Oltre a questo progetto di rinaturalizzazione riguardano un percorso ciclabile di collegamento tra quelli esistenti in via Canale Molinetto e in via Trieste; l’adeguamento e il collegamento del percorso ciclabile fra via Canale Molinetto e via delle Americhe a Punta Marina; l’intervento di riqualificazione urbana di viale dei Navigatori a Punta Marina; l’efficientamento energetico della pubblica illuminazione attraverso la sostituzione di oltre 10mila punti luce dotati di lampade energivore con altri dotati di lampade con tecnologia led, intervento già in corso e che comporta un risparmio complessivo annuo di circa 3.200.000 kilowattora”.

Il nuovo volto dell’area

L’area di Punta Marina interessata dal progetto di rinaturalizzazione - specifica il Comune in una nota - sarà caratterizzata dalla presenza di dune morbide, prati che si inondano periodicamente, boschi, siepi e habitat tipici della zona costiera. In particolare, saranno creati prati salmastri sfruttando la presenza di suoli a contatto con le acque sotterranee della vicina Piallassa, e saranno ricostruiti piccoli boschi che rievocano la natura originaria del territorio.

Per realizzare questo mosaico ambientale, il piano prevede diverse fasi operative. Inizialmente, si procederà con la rimozione e risistemazione del terreno superficiale, seguita dalla creazione di un bacino allagato: un canale scavato darà origine a piccole depressioni che verranno inondate per favorire la crescita di piante tipiche dei prati umidi. Accanto a questo, verranno modellate delle dune in elevazione che guidano la disposizione dei filari di piante e piccoli boschi, riprendendo le forme naturali del passato.

Sul fronte della vegetazione, il progetto prevede l’impiego di specie autoctone per ricreare fedelmente l’ecosistema storico della zona. Verranno distinti tre ambienti principali: nella zona dei “prati inondati” si utilizzeranno miscele di piante erbacee, seminando tramite tecniche come l’idrosemina per ottenere tappeti verdi che, con il tempo, accoglieranno anche arbusti e qualche albero; per i “boschi costieri” saranno impiegati alberi quali il Populus alba (pioppo bianco) e il Quercus robur (farnia), affiancati da arbusti come il Fraxinus excelsior (frassino comune), il Juniperus communis (ginepro) e il Rubus ulmifolius (mora selvatica). Nelle zone retrocostiere verranno riproposte ulteriori specie autoctone, tra cui 11 mila pini, selezionate in base alla loro capacità di resistere sia a periodi di siccità sia ad allagamenti, e saranno realizzate schermature di piante a crescita rapida per attenuare l’impatto visivo dell’area tecnica. Complessivamente è prevista la piantumazione di circa settantamila piante tra alberi, arbusti e specie erbacee.

Un ulteriore elemento chiave del progetto è rappresentato dalla rete dei percorsi. L’area verrà attraversata da sentieri pensati sia per chi desidera camminare che per i ciclisti. Questi percorsi, realizzati con materiali drenanti (con tratti in terra stabilizzata e in conglomerato cementizio drenante), si estenderanno per diverse centinaia di metri, collegando il parco al sistema ciclopedonale esistente e creando un collegamento diretto con Ravenna e la costa. Nei punti nodali saranno previste aree di sosta attrezzate con sedute, pergole in legno e torrette per l’osservazione della natura, arricchite da pannelli informativi che illustrano la storia e le peculiarità del territorio.

Essendo l’area già percorsa da vari impianti tecnologici (rete elettrica, telefonica, ecc.) e da un reticolo idrologico esistente, gli elementi naturali verranno ricostituiti conservando tutti i servizi esistenti, mediante un moderno approccio di progettazione integrata e grazie alla collaborazione e disponibilità degli Enti gestori. Inoltre, utilizzando prese irrigue esistenti, in accordo con il Consorzio di Bonifica della Romagna, verrà garantita la derivazione di acqua dolce da marzo a ottobre per favorire il massimo attecchimento delle piantumazioni.

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