Ravenna. Presa a pugni per un biglietto di Natale. Lei ritira la querela, marito assolto

Presa a pugni per un biglietto di auguri di Natale. Non che ci fosse scritto chissà ché. Era un comune messaggio scritto da alcuni amici di famiglia. Ma in tempi di magra e ristrettezze economiche era bastato quello a fare scattare la scintilla. Convinto che la busta contenesse anche denaro e che la moglie l’avesse fatto sparire di nascosto, il marito l’aveva minacciata e redarguita con una sonora raffica di cazzotti. E non c’era mica andato piano. Una prognosi di 30 giorni per la signora, tempo necessario per rimettere in sesto le ossa nasali fratturate. Proprio con il referto ospedaliero datato 20 dicembre 2023, era partita come da procedura la segnalazione alla Procura tale da fare scattare il cosiddetto “codice rosso”, vale a dire la procedura normativa prevista per tutelare, tra i reati, anche le violenze di genere. Indagato, poi finito a processo, per un 60enne di origine indiana e residente nel forese di Ravenna il processo si è chiuso con l’assoluzione. La sentenza pronunciata dal giudice Federica Lipovscek è arrivata nei giorni scorsi, facendo cadere l’aggravante dei motivi futili e abietti e considerando che, nel frattempo, la stessa parte offesa ha ritirato la querela per le minacce ricevute. Così per l’imputato - assistito dall’avvocato Stefano Capucci, sostituito dalla collega Eleonora Sgrò - è stata emessa sentenza di non doversi procedere.

L’articolo integrale sul Corriere Romagna, in edicola

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