Ravenna, pini di via Maggiore: ricorso al Tar per non farli abbattere
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Il gruppo di cittadini “Salviamo i pini a Lido di Savio e Ravenna” ed Italia Nostra hanno presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale impugnando la delibera di giunta comunale in cui “è stato deciso lo stravolgimento dell’assetto di decoro di via Maggiore, mediante sostituzione del pino domestico con il leccio”. Così i ricorrenti in una nota.
“Il tratto di via Maggiore interessato - continua la nota - appartiene al centro storico di Ravenna e l’alberata risale ad oltre 70 anni fa. Le notizie sull’importanza di via Maggiore e via Faentina si perdono nella notte dei tempi, essendo testimoniata almeno dal II secolo a.C. Sul valore storico, culturale ed identitario del pino domestico per Ravenna, è persino inutile soffermarsi. Trattandosi di patrimonio pubblico, dunque, l’assetto urbanistico e di decoro del viale sono vincolati “ope legis”, ed ogni manomissione che non sia coerente con l’aspetto storico consolidato, va autorizzata dall’organo competente, ovvero la Soprintendenza, in ossequio all’art. 21 del Codice del Beni Culturali. Anche le normative urbanistiche vanno nella stessa direzione, prevedendo conservazione e valorizzazione della qualità esistenti del Centro storico attraverso la manutenzione e recupero degli spazi aperti, e non certo il loro stravolgimento”.
Un gruppo di cittadini residenti in via Maggiore o titolari di esercizi commerciali ed Italia Nostra, tramite l’avvocata Virginia Cuffaro del Foro di Torino, hanno quindi ritenuto di dover intervenire, “anche in vista di quanto potrebbe accadere ai pini storici ancora esistenti: curati e mantenuti per quanto possibile – con strade e marciapiedi trattati con tutti i più opportuni accorgimenti per mantenerli in buono stato - o destinati ad essere sbrigativamente via via rimossi? Altrove, come a Cervia e Milano Marittima, i pini insicuri abbattuti vengono ripristinati con altri pini, a Ravenna persino il viale di accesso monumentale alla città che porta il pino domestico nel suo simbolo, viene stravolto”.