Ravenna, pini addio in via Maggiore? Il Comune pensa di sostituirli con altri alberi
C’erano 117 alberi nel 2012 in via Maggiore. Da allora ne sono stati abbattuti una sessantina. I numeri sono stati forniti in commissione consiliare dai tecnici comunali. Si parlava della salvaguardia dei restanti 57 pini nella strada per le quali i cittadini hanno raccolto circa duemila firme in una petizione discussa ieri. L’assessore Igor Gallonetto ha spiegato che «da mesi abbiamo un progetto di ripiantumazione pronto per via Maggiore ma abbiamo atteso per farlo partire per rispetto delle duemila persone che hanno firmato, aspettando questa commissione». Il piano, infatti, non prevede la ripiantumazione di pini: «Posso dire che fino a quando ci sarà questa amministrazione ci saranno gli alberi in via Maggiore. Credo che non ci si debba però fossilizzare sulla tipologia di piante perché si rischia di rallentare il processo di ripiantumazione». I tecnici di Azimut e dell’amministrazione hanno spiegato i motivi per i quali i pini sono stati abbattuti (cuneo salino, pericolosità legata a varie situazioni meteo) ricordando che l’abbattimento è «sempre l’extrema ratio». Di fronte alle difficoltà mostrate dai pini in questi anni, il Comune sta pensando ad altri alberi.
A portare avanti la raccolta firme è lo stesso gruppo di cittadini protagonisti della battaglia per i pini di viale Romagna a Lido di Savio. Ad illustrare le ragioni, sanitarie e ambientali, per i quali i pini dovrebbero restare è stata la prima firmataria Nadia Montanari. In aula era presente anche Gian Pietro Cantiani, dottore forestale di fama nazionale, chiamato dai firmatari per una consulenza sugli alberi: «Non ho visto situazioni drammatiche su via Maggiore- ha detto -. Io credo che con una serie di accorgimenti tecnici i pini possano essere salvati e ripiantumati». Fatto salvo quei casi, naturalmente, in cui l’abbattimento è inevitabile. Cantiani si è detto a disposizione per salvare gli alberi, come sta facendo a Roma, in zona Porta Pia. La soluzione migliore «è mantenere il pino, che si può adattare alle situazioni climatiche attuali. Vanno studiate le soluzioni: ci sono metodi che consentono di eliminare i conflitti tra alberi, automobilisti e ciclisti. Si può intervenire con soluzioni tecnologiche che costano poco e consentono per anni di avere strade e marciapiedi in sicurezza».