Ravenna, per il caso Berkan B, chiesta la condanna del presidente dell’Autorità portuale. ESCLUSIVO IL VIDEO DEL RELITTO CHE AFFONDA

Sono trascorsi sei anni esatti. Era il 5 marzo del 2019. Quel giorno la Berkan B affondò. A dire il vero, lo sversamento di idrocarburi nella pialassa Piomboni era già iniziato ormai dal 12 febbraio precedente. Erano mesi che il relitto della motonave turca abbandonata nella banchina scendeva sempre più, preludio di uno scandalo che portò alla sospensione dei vertici di Autorità Portuale e all’avvio di un’inchiesta penale giunta - forse - alle battute finali. Il 5 marzo 2025 la Procura ha chiesto la condanna a un anno e quattro mesi per il presidente di Ap, Daniele Rossi, ritenendolo responsabile di inquinamento ambientale per le conseguenze subite dalla valle.
La Procura accusa Autorità Portuale di aver ignorato i segnali d’allarme per oltre un anno, nonostante i ripetuti solleciti della Capitaneria di Porto. Il relitto della Berkan B, abbandonato dal 2009, era già in fase di cedimento nel 2017, anno in cui Ap aveva concesso licenze per la demolizione senza un piano di bonifica certificato. Le operazioni si erano rivelate caotiche, con smantellatori improvvisati, tra cui persino un cuoco trasformato in operaio, senza adeguati dispositivi di sicurezza.
Nel 2022, Rossi era stato condannato in primo grado a 8mila euro di ammenda per reato contravvenzionale, ma la Cassazione ha annullato la sentenza, riportando in primo piano l’accusa più grave di inquinamento ambientale. Ora, mentre Rossi è giunto a fine mandato, il fronte giudiziario pare giunto all’ennesimo capitolo dell’inchiesta.
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