Ravenna, manifesti strappati da anziano. Il figlio: “Chiediamo scusa, soffre di demenza senile”

«Mio padre non ha strappato dei manifesti pubblicitari perché voleva danneggiare qualcuno in particolare, si è comportato così perché soffre di demenza senile. Lotta contro questa terribile malattia da oltre 10 anni e noi con lui». Sono queste le parole del figlio dell’uomo, 79enne, che nei giorni scorsi è stato denunciato per danneggiamenti ed è stato identificato al termine di un’indagine avviata in seguito alla segnalazione di Ravenna Entrate. Quest’ultima da diverse settimane lamentava il danneggiamento di manifesti pubblicitari lungo via Darsena. L’anziano è stato colto in flagrante.
«Lo sono andato a recuperare io stesso al Comando di Polizia, in chiaro stato confusionale, come ogni giorno della sua vita, purtroppo - racconta il figlio -. Come le azioni senza senso che compie quotidianamente, senza volerne ad alcuno. Mi dispiace che abbia arrecato danno a un servizio pubblico (di cui spesso, io stesso, usufruisco per lavoro). Chiedo scusa io a nome suo, dato che è inconsapevole di quanto fatto. Come famiglia, più che attuare tutte le misure in nostro possesso per arginare le sue problematiche, non possiamo legarlo. Pagherà (pagheremo) con la denuncia com’è giusto che sia».
Il figlio racconta della difficile situazione: «Mio padre soffre di demenza senile, ma fisicamente è ancora in forze per cui è molto difficile riuscire a gestirlo. Noi facciamo tutto il possibile. Quando sono andato a recuperarlo, gli agenti sono stati molto comprensivi e hanno trattato con cortesia mio padre, che purtroppo non si è reso conto del gesto compiuto. Vorrei approfittare di questa vicenda per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema che ha profonde ripercussioni sulla vita familiare. Quotidianamente, in casa, cerchiamo di arginare i danni, ma non sempre riusciamo. Sono mortificato per quanto successo, ma spero che ci sia comprensione per la situazione che sta vivendo mio padre, e noi familiari assieme a lui. Non intendeva recare alcun danno. Non ce l’aveva con nessuno. Ci tengo a precisarlo e mai, prima di ammalarsi, avrebbe compiuto un simile gesto. Stiamo parlando di una tematica importante ed estremamente delicata come la demenza senile, che “abita” in molte più case di quante non si possa pensare e colpisce ben oltre la persona affetta».