Ravenna, maltrattamenti alla madre: 54enne rinviata a giudizio

Ravenna

Avrebbe quasi soffocato la madre infilandole a forza in bocca le pagine appallottolate del giornale che stava leggendo. E intanto ripeteva frasi indicibili, fra insulti e propositi autolesionistici. Il tutto, fra altri episodi di violenze fisiche e verbali, nella cornice di un forte disagio sociale, ha portato ieri al rinvio a giudizio per una donna ravennate di 54 anni, accusata di maltrattamenti in famiglia. Gli episodi sono culminati lo scorso agosto con l’intervento dei carabinieri, su segnalazione del 118. L’ambulanza aveva soccorso l’anziana, ora 78enne, dopo l’ultimo episodio di violenza. Nonostante la signora avesse poi rifiutato il trasporto in ospedale era scattata in automatico la richiesta alle forze dell’ordine, come previsto per i casi di violenza domestica.

Era il 5 agosto per la precisione. La 54enne era rincasata ubriaca. Al rimprovero della madre era andata su tutte le furie, arrivando ad afferrarla per il collo. Le aveva strappato di mano il giornale che l’anziana stava leggendo usandolo per percuoterla come brandendo un bastone. Le botte l’avevano pure fatta sanguinare all’altezza dell’arcata superiore dell’occhio. Sempre in quell’occasione la figlia avrebbe appallottolato alcune pagine inserendole in bocca alla madre, arrivando quasi a soffocarla. Si sommano altri episodi, poi emersi nel corso delle indagini sentendo l’anziana. Uno schiaffo al volto, poi anche un colpo sferrato con una pentola tra maggio e luglio dello stesso anno, provocandole una tumefazione al viso.

Concluse le indagini, la Procura ha notificato all’imputata la richiesta di rinvio a giudizio, e ieri si è tenuta l’udienza preliminare davanti al giudice Andrea Galanti. In difesa della 53enne, l’avvocato Samuele De Luca chiedeva una perizia psichiatrica sostenendo che ci fossero i requisiti tali per disporre una perizia psichiatrica alla luce del fatto che la propria assistita pare avesse problemi cronici di alcolismo e in passato fosse stata seguita dal Centro di Salute mentale. Agli atti, tuttavia, era già presente un referto a firma dello psichiatra Roberto Zanfini, secondo il quale l’imputata risultava avesse superato i problemi con l’alcol.

Anche per questo ieri il gup non ha ritenuto sufficienti i presuposti per disporre un’ulteriore accertamento clinico sulle sue facoltà mentali, disponendo così il rinvio a giudizio di fronte al collegio penale.

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