Ravenna, la scomparsa di Ferruzzi: anche la Sicilia piange il manager
Martedì mattina Ravenna darà l’addio ad Arturo Ferruzzi, primogenito di Serafino, scomparso venerdì in Sicilia, dove abitava dal 2001. E mentre le istituzioni romagnole, forse per il silenzio elettorale di queste settimane, non hanno espresso parole dopo la morte del manager ravennate, è proprio dall’isola nella quale si era trasferito che arrivano diverse parole di stima nei confronti dell’84enne. Il sindaco di Noto, Corrado Figura, lo ha ricordato così: «La città di Noto piange il Cavaliere del Lavoro dott. Arturo Ferruzzi e si stringe commossa alla moglie Cristina Busi. Il nostro concittadino, uno dei più grandi imprenditori italiani, aveva scelto, onorandoci, il nostro Comune come suo buen ritiro. Il cavalier Ferruzzi da anni, oltre che assicurare la sua presenza nelle questioni che riguardavano lo sviluppo e la crescita della nostra comunità, si impegnava per la tutela e valorizzazione culturale delle contrade vicine alla sua Vendicari, dove viveva stabilmente. Siamo orgogliosi di averlo avuto tra noi e abbracciamo la famiglia tutta con grande affetto». A Ravenna, sui social lo ricordano i dipendenti del gruppo del quale Ferruzzi fu prima maggiore azionista e poi, dopo l’addio di Gardini, presidente: «Eravamo giovani e ci ha dato una grande opportunità - scrive uno di loro sui social -. Ricordo il suo sguardo che non incuteva mai timore». In tanti esprimono le condoglianze alle figlie Desideria e Diletta e al figlio Massimiliano.
Dopo la fine del gruppo che portava il cognome della sua famiglia, Ferruzzi aveva sposato Maria Cristina Busi, imprenditrice bolognese e oggi presidente di Confindustria Catania. Anche l’associazione imprenditoriale catanese ieri aveva espresso cordoglio per la scomparsa di Ferruzzi. Con le sorelle Idina (moglie di Raul Gardini), Franchina e Alessandra si trovò a gestire il difficile passaggio della società dopo l’improvvisa morte del padre Serafino nel 1979. Arturo Ferruzzi è stata una figura che ha contribuito significativamente all’espansione dell’azienda di famiglia, specializzata nei settori agroindustriale e chimico. Nonostante il profilo riservato, ha svolto un ruolo cruciale nel consolidamento del gruppo, che negli anni ‘80 e ‘90 è diventato uno dei principali conglomerati industriali.