Ravenna, la Fondazione Insigniti Omri a Pisa per un focus sulla sicurezza dei territori e delle popolazioni
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A Pisa una giornata all’insegna dell’impegno della Fondazione Insigniti Omri e della Scuola Superiore Sant’Anna, dedicata all’approfondimento del tema della sicurezza dei territori e delle popolazioni. Al convegno tenutosi a Pisa, era presente anche il Comitato Provinciale di Ravenna della Fondazione Insigniti Omri (Ordine al Merito della Repubblica Italiana) con Pasquale Iacovella e Giampiero Carli.
La sicurezza di territori e popolazioni
Quello della sicurezza è un tema che rientra tra le finalità statutarie della Fondazione Omri, posto al centro dell’apertura del Master universitario di II livello in Gestione e Controllo dell’Ambiente (Geca) della Scuola Superiore Sant’Anna, il cui Responsabile Scientifico è l’ingegnere Paolo Ghezzi, Consigliere di Amministrazione della Fondazione. Non è un caso che il Prefetto Francesco Tagliente, Presidente della Fondazione OMRI, abbia deciso di istituire un Comitato Consultivo per la “Sicurezza dei territori e delle popolazioni”, affidandone la presidenza a una figura di grande esperienza operativa e di ampio patrimonio di conoscenze, come il Prefetto Franco Gabrielli, già Capo del Dipartimento della Protezione Civile.
Tra i protagonisti dell’apertura del Master GECA, anche un quarto autorevole membro della Fondazione Insigniti OMRI: il professor Michele Emdin, Coordinatore del Centro di Ricerca Interdisciplinare Health della Scuola Superiore Sant’Anna.
Il dibattito, moderato dall’ingegnere Paolo Ghezzi e introdotto dal professor Roberto Buizza, Professore Ordinario di Fisica presso la Scuola Superiore Sant’Anna e Ricercatore Onorario al Grantham Institute on Climate Change and the Environment dell’Imperial College di Londra, è entrato nel vivo con gli interventi del Prefetto Franco Gabrielli e del professor Marco Frey, Direttore del Master e Coordinatore del Centro di Ricerca Interdisciplinare sulla Sostenibilità e il Clima.
Paolo Ghezzi, che ha moderato il convegno, nel sollecitare i relatori ha evidenziato “non possiamo dimenticare il labile confine che caratterizza le sfere delle responsabilità collettive e istituzionali da quelle individuali. Un approccio consapevole e non ideologico è un presupposto fondamentale per traguardare un medio e lungo termine sostenibile per le future generazioni”
Il caldo gennaio
Il professor Roberto Buizza ha esordito con un dato allarmante: “Gennaio è stato il mese più caldo dal 1980, e il 2024 è l’anno più caldo degli ultimi 125.000 anni, con un riscaldamento medio globale di 1,6 gradi’. L’accelerazione del riscaldamento, ha sottolineato, è dovuta al continuo aumento delle emissioni globali di gas serra. ‘L’impatto più evidente è l’aumento di eventi estremi come siccità e alluvioni, come quelle recenti in Emilia Romagna e a Valencia. Studi dell’Imperial College di Londra hanno dimostrato che il cambiamento climatico ha intensificato i dieci eventi meteorologici più letali dal 2004, contribuendo alla morte di almeno 570.000 persone’. Inoltre, l’Africa è tra le regioni più colpite, con 33 milioni di persone nel 2024 vittime di siccità e alluvioni, un aumento significativo rispetto ai 1,5% di popolazione colpita tra il 2000 e il 2004. ‘Questi shock climatici aumentano i conflitti interni e le migrazioni, creando una spirale che peggiora continuamente’. Per invertire questa tendenza, Buizza ha concluso: ‘Dobbiamo ridurre le emissioni e raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. L’Italia, in particolare, deve accelerare la transizione verso la decarbonizzazione, per evitare impatti negativi sia sul proprio territorio che sull’Europa, rendendo il nostro Paese un promotore attivo della sostenibilità.”
La prevenzione dei rischi climatici
L’analisi di contesto illustrata da Buizza ha offerto la possibilità a Franco Gabrielli di evidenziare come, di fronte ad eventi meteo sempre più estremi e frequenti, le politiche di adattamento siano quanto mai urgenti, nelle more che possano iniziare a produrre effetti le azioni di mitigazione. Ciò si traduce nella necessità di governare i fenomeni e le loro conseguenze, di qualunque natura essi siano. Un esempio riguarda le migrazioni, i grandi movimenti di persone. Si tratta di eventi ineluttabili che richiedono politiche efficaci, strumenti di gestione. Fermarli è impossibile, governarli è un imperativo e occorre ragionare seriamente sui processi di integrazione. La terza riflessione di Gabrielli ha riguardato la fiducia tra istituzioni e cittadini, condizione imprescindibile per costruire la resilienza dei territori. Che non può essere l’insieme delle capacità dei singoli individui, ma deve diventare resilienza di comunità, recuperando un senso di unità, di comunione, che oggi sembrerebbe perduto.
Marco Frey che è intervenuto dialogando con Gabrielli ha evidenziato come “Oggi la gestione e prevenzione dei rischi climatici e degli eventi estremi richieda il coinvolgimento sinergico di diversi attori. In primis le imprese che sono chiamate, all’Interno di una pianificazione strategica che per essere sostenibile deve essere necessariamente di lungo periodo, a far fronte a tali rischi, attivando progetti e soluzioni innovative. In secondo luogo i cittadini, che nei loro stili di vita e comportamenti (anche d’acquisto) sono chiamati ad essere parte attiva nella trasformazione necessaria. In questa evoluzione si inserisce anche il tema delle migrazioni (o meglio della mobilità internazionale), rischio ma anche opportunità per un Paese come il nostro che ha una grande necessità di attrarre e di mantenere risorse e competenze essenziali per la competitività. Nel conciliare sostenibilità e competitività occorre un approccio orientato non solo alla resilienza, ma alla rigenerazione dei capitali: economico, sociale e ambientale.
Tagliente: “Una sfida complessa e urgente”
Il presidente della Fondazione Omri, Prefetto Francesco Tagliente, ha sottolineato che: “La sfida ai cambiamenti climatici è una questione complessa e urgente, che richiede un impegno collettivo, una visione a lungo termine e la volontà di cambiare il nostro modo di pensare e agire. La protezione civile, la pianificazione urbanistica e la gestione sostenibile delle risorse sono temi che devono essere affrontati con serietà e determinazione. Solo unendo le forze, utilizzando scienza, tecnologia e il supporto della comunità, potremo garantire un futuro più sicuro e sostenibile per tutti.”. “È essenziale intervenire tempestivamente con opere di bonifica e pianificazione idraulica,“ ha proseguito, “che includano il dragaggio dei fiumi, in particolare alla foce, e la manutenzione dei canali e dei fossi minori, spesso trascurati. Tali interventi sono fondamentali per garantire il corretto flusso
L’evento si è concluso con un commovente omaggio del Grande Ufficiale professor Michele Emdin al Commendatore Ottavio Zirilli, una figura che ha lasciato un’impronta indelebile sia nel Master che nella Fondazione. La sua straordinaria passione per la sicurezza dei territori e delle popolazioni, unita a un impegno costante e disinteressato, ha ispirato e continua a ispirare tutti noi. Sebbene il suo legame con il Master sia stato, inizialmente, solo indiretto, la sua influenza è sempre stata tangibile, guidando la nostra visione e il nostro impegno verso un futuro più sicuro per le comunità.