Ravenna, la confessione del marito che ha ucciso la moglie malata: «Ero innamoratissimo di lei»

Ravenna
  • 11 settembre 2024

RAVENNA - «Non posso chiudere gli occhi che rivedo la scena». Lucido, seppur spaesato a parere di chi, in carcere, lo ha ascoltato parlare per circa un’ora e mezza ripercorrendo i momenti cruciali del delitto. Enzo Giardi è stato sentito ieri mattina, trascorse quasi 24 ore dall’omicidio della moglie, la 77enne Piera Ebe Bertini, affogata dall’ex bancario 78enne nella vasca da bagno di casa al civico 38b di via Colombo Lolli. L’uomo, difeso dall’avvocato Monica Miserocchi, ha risposto alle domande del sostituto procuratore Marilù Gattelli in un lungo interrogatorio fissato per cristallizzare le spontanee dichiarazioni rilasciate ai carabinieri del Nucleo Investigativo nell’immediatezza dell’arresto, con l’accusa di omicidio pluriaggravato dal rapporto coniugale e dalla minorata difesa, alla luce delle condizioni di salute in cui versava la vittima.

«Ero innamoratissimo di mia moglie, non ci siamo mai separati», ha ribadito. La decisione di toglierle la vita l’avrebbe presa nel corso della giornata. La mattina - così ha detto - si era alzato come sempre e aveva telefonato alla struttura che quello stesso giorno avrebbe dovuto accogliere la moglie, affetta da 10 anni da demenza e ormai giunta a uno stadio avanzato di una malattia neurodegenerativa precipitata negli ultimi 5 anni. Aveva chiesto a che ora avrebbe dovuto portarla. Decisione presa a malincuore, cedendo ai suggerimenti dei due figli. Già in passato, infatti, avevano trovato posto per la madre in un centro di assistenza, scontrandosi però con il parere del padre. Era convinto che nessuno altro l’avrebbe accudita come faceva lui, con una dedizione quotidiana che l’aveva portato a isolarsi in uno stato di reclusione dal quale si concedeva d’estate massimo un paio d’ore per passeggiare al mare per poi tornare dall’amata consorte, nella casa arredata per supportare le sue esigenze e tappezzata delle fotografie di una vita insieme: quelle di loro due da giovani, dei figli e dei nipotini.

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