Ravenna, la chiesa di Piangipane compie 70 anni. Ma le campane non suonano perché il campanile è a rischio

Ravenna
  • 03 settembre 2024

La parrocchia di Piangipane cerca 70mila euro per restaurare il campanile. Da aprile, infatti, le campane sono ferme perché la struttura è a rischio. A spiegare cosa sta succedendo è Giulia Plazzi, presidente del centro culturale “Il Seme” della località: «Il campanile della chiesa necessita di una importante opera di restauro per il ripristino delle norme di sicurezza della guglia e del cornicione. Per tale motivo, le campane che hanno battuto le ore dei momenti felici o tristi dei paesani e scandito i tempi del lavoro dei contadini nei campi, sono state fermate e silenziate, il 21 aprile, per evitare ulteriori oscillazioni delle travi». La circostanza coincide peraltro con i 70 anni dalla ricostruzione della chiesa, distrutta in guerra nel 1944. «Il silenzio di oggi - scrive Plazzi - ci riporta inevitabilmente alle macerie e al silenzio di ottanta anni fa». Il preventivo dell’intervento è di 70mila euro e la parrocchia non potrà farvi fronte da sola. «Per questo motivo è partita una raccolta fondi e si chiede la collaborazione e il contributo di tutti: dei piangipanesi vicini e lontani, degli amici, delle imprese e delle realtà economiche per far tornare il Campanile più protetto e sicuro. All’esterno della Chiesa sarà visibile un cartellone con l’andamento delle donazioni. E’ possibile la donazione anche tramite bonifico bancario a questo iban: IT47X0854213100000000108332».

Il campanile originario della chiesa, opera d’arte del 1494, crollò nel 1944 minato dai guastatori tedeschi, con grande parte della Chiesa e della canonica. Soltanto il Crocifisso ligneo del Seicento rimase in piedi, ritto in mezzo alle macerie. Emblematiche le parole scritte da don Silvio Danesi (arciprete di Piangipane dal 1935 al 1994) nel suo diario dopo il crollo della chiesa: “Dopo nove anni di vita parrocchiale, resto con i miei genitori, appena cogli abiti che indosso. Sfollo in una casa del paese. Anche le Sacre Specie sono in una casa privata”. La tenacia ed abnegazione di don Silvio fecero sì che fosse ricostruita la Chiesa e un piccolo Asilo Parrocchiale, ancor oggi funzionante, a servizio della comunità. La chiesa fu ricostruita e inaugurata soltanto nel 1954. Lo stesso don Silvio portò avanti la parrocchia e le problematiche del Dopoguerra. «La semplicità e fermezza di don Silvio nell’affrontare difficoltà e problematiche fecero di lui un sacerdote rispettato e amato da tutti, credenti e non credenti», racconta Plazzi.

Il trascorrere inesorabile del tempo e il degrado sempre più evidente degli edifici del complesso parrocchiale. Negli anni Novanta, con l’arrivo di don Pierre Laurent Cabantous (Arciprete di Piangipane dal 1991 al 2013), furono realizzati i primi interventi tampone, ovvero il rifacimento del tetto della Chiesa. C’è stato anche un massiccio intervento di ristrutturazione del complesso parrocchiale eseguito a più riprese nel corso degli anni Duemila. «Con il pensiero che una comunità per crescere ha bisogno di un luogo accogliente, don Pierre Laurent, con la collaborazione di tutti i parrocchiani, superando ostacoli e difficoltà con tenacia e perseveranza, è riuscito a ricreare una Chiesa dove poter pregare insieme, una canonica nella quale potersi incontrare per condividere momenti di approfondimento e occasioni conviviali, e un Asilo rispondente alle esigenze dei bambini». La manutenzione ordinaria del complesso parrocchiale è continuata con l’arrivo di Don Dario Szymanowski (parroco di Piangipane da dicembre 2013 al 2022) e il successivo insediamento di Don Matteo Valentini (parroco di Piangipane e Santerno dal 2022). Ora è il momento del campanile. Intanto domenica prossima, anniversario della consacrazione della chiesa, ci sarà una messa alle 9.30 a cui seguirà, alle 12.30, il pranzo comunitario “aggiungi tanti posti a tavola” dove ognuno porta qualcosa da condividere. Nel corso della giornata, giochi per i bambini.

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