Ravenna, l’assessore alla Sicurezza: “Isola San Giovanni monitorata, ma è una possibile zona rossa”
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«Ravenna è una città sicura. La zona dell’Isola San Giovanni presenta delle criticità, ma è anche quella più monitorata del territorio comunale sulla quale abbiamo investito molto in termini di sicurezza. Vedi l’installazione, ad esempio, di impianti di videosorveglianza di ultima generazione con allerta sonora, la bonifica del verde o una nuova illuminazione. Se però c’è una possibilità attraverso i decreti del ministro Piantedosi di istituire una “zona rossa”, ma che sarebbe di competenza della prefettura e non del Comune, quella è l’unica area presente sul territorio che può essere presa in considerazione».
Così Eugenio Fusignani, assessore con delega alla Sicurezza, commenta l’esposto presentato in prefettura dai residenti dell’Isola San Giovanni per denunciare una situazione di degrado che ormai li affligge da oltre vent’anni. Un’area, attorno ai giardini Speyer nei pressi della Basilica di San Giovanni Evangelista, che dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello della città per la sua importanza culturale e storica, ma che invece è teatro di episodi di vandalismo, spaccio e comportamenti molesti, come musica a tutto volume soprattutto dall’ora di pranzo in avanti. Una condizione che, secondo i firmatari dell’esposto, sta minando la vivibilità dell’intera zona. Per loro, inoltre, le denunce e gli interventi delle forze dell’ordine, pur frequenti, non sono stati sufficienti a risolvere il problema perché «limitarsi a passare è totalmente inutile».
«Abbiamo preso di petto quell’area fin da quando ci siamo insediati nel 2016, perché si tratta di uno dei biglietti da visita della città. - aggiunge Fusignani -. Non alziamo bandiera bianca o la dimentichiamo, anzi se necessario vedremo di fare uno sforzo ulteriore e continuare con le azioni per quanto di nostra competenza. Il lavoro pesante di monitoraggio continuerà senza dimenticare, comunque, i servizi continuativi attivi da tempo delle forze di polizia e dei volontari dell’Anc (Associazione nazionale carabinieri), oltre ai tre presidi fissi presenti poco distante, come quelli della guardia di finanza, dei carabinieri e della polizia ferroviaria».
E sulla prospettiva di realizzare uno studentato universitario nei locali degli Uffici tecnici comunali vicini, considerata dai residenti una scelta assurda senza prima aver completamente riqualificato l’area, Fusignani ne spiega la motivazione. «Sarà un modo, oltre che per facilitare la vita degli studenti a due passi dalla stazione ferroviaria, anche per immettere una fruizione più sana e consapevole in quella zona».