Ravenna, Isola San Giovanni, gli studenti non si sentono al sicuro: “Cambiamo tragitti per andare a scuola”
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Sguardi insistenti, commenti inopportuni, approcci indesiderati. Una situazione di costante insicurezza percepita, soprattutto dai giovani e, in particolare, dalle ragazze. Così, ormai, i ravennati descrivono e raccontano la zona della stazione ferroviaria; un quartiere dove sta diventando sempre più difficile muoversi in serenità e non solo quando cala il sole.
Le più esposte a episodi sgradevoli e pericolosi sembrano essere proprie le donne. Una costante che emerge dalle testimonianze sul posto raccolte in questi giorni dal Corriere Romagna. Tra loro anche persone costrette a cambiare persino le proprie abitudini giornaliere.
«In stazione non mi sento molto sicura e a mio agio perché è frequentata per la maggior parte solo da ragazzi che ti danno la sensazione di essere dei poco di buono. Ultimamente si sentono notizie di persone che vengono aggredite. Ciò fa salire l’ansia e la paura quando passi di lì, specialmente se sei una ragazza e se sei sola», commenta una studentessa dell’istituto superiore Ginanni.
Genitori preoccupati
Le conseguenze non mancano, molti giovani decidono di prendere l’autobus in altre fermate, evitando quelle della stazione. Alcuni genitori, impauriti dalle notizie e dai racconti che sentono, decidono di accompagnare i propri figli in auto, in modo da non farli passare per le fermate più critiche.
«Evito il più possibile di lasciare mia figlia a girare in stazione da sola, soprattutto di sera, mi assicuro sempre che sia accompagnata e al sicuro», dichiara un genitore.
In base alle testimonianze raccolte, emerge che nel pomeriggio i giovani si sentono più sicuri essendoci più studenti a prendere l’autobus, cosa che non succede nelle ore serali, quando sono maggiormente spaventati.
Dopo le 18, infatti, la situazione peggiora: «Si riuniscono gruppi di uomini che si ritrovano a bere alcolici con la musica ad alto volume. Chi passa per di lì si trova a incontrare persone ubriache, spesso affrontando comportamenti non adeguati, creando un’atmosfera di disagio - sottolineano diversi ragazzi -. Anche la polizia, che gira sempre per fare i controlli, sembra quasi non fare più alcun effetto su di loro».
Lo spaccio in strada
Un altro fenomeno al quale si assiste è lo spaccio di stupefacenti. Avviene anche alla luce del sole, dicono i ragazzi e spesso sotto gli occhi dei passanti. «Mentre aspettavo l’autobus alla fermata - racconta una studentessa 18enne di Ragioneria -, due ragazzi davanti a me, nel salutarsi si sono scambiati soldi e droga». Un ventenne racconta un’esperienza analoga vissuta da testimone oculare. E spesso sono gli stessi passanti ad essere avvicinati dai pusher. A volte sono ravennati, a volte turisti. Non proprio un bel biglietto da visita.