Ravenna, intervento da 650mila euro all’Almagià: arriva la tribuna telescopica

Ravenna

Da oltre vent’anni l’Almagià ospita eventi legati ai nuovi linguaggi artistici, rivolti soprattutto alle nuove generazioni ed è ora è venuto il momento di ripensare le dotazioni e gli spazi interni per renderli più funzionali. All’anno sono circa 300 gli appuntamenti di teatro, danza, musica, arti visive, cinema; e ancora convegni, incontri, laboratori. Tutte attività che rendono viva l’ex fabbrica dello zolfo, a pochi passi dal canale Candiano e che di fatto la collocano come terzo spazio cittadino dedicato alla promozione culturale, dopo i teatri Alighieri e Rasi. Il progetto consiste nella realizzazione di una vera e propria macchina teatrale capace di configurare lo spazio interno a seconda delle esigenze con tempi e costi ridotti. A questa si aggiunge la dotazione di impianti per la sonorizzazione e illuminotecnica per rendere lo spazio attrezzato autonomo e immediatamente fruibile.

L’intervento ha un costo di 650 mila euro, somma prevista nel piano degli investimenti 2024/2026 anno 2024 e finanziato per 520 mila euro con risorse a carico del programma Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) Emilia-Romagna 2021-2027 nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss). I restanti 130 mila euro sono risorse a carico dell’Amministrazione Comunale. L’uso della tribuna telescopica consentirà in meno di 2 ore di predisporre diverse configurazioni: teatro con spettacoli su palco e posti a sedere; proiezioni cinematografiche; auditorium e sala convegni; sala da ballo; spazio espositivo; pubblico spettacolo con tribuna e regia Le nuove configurazioni prevedono una capienza ridotta di 210 persone sedute, di cui 130 disposte su tribuna e 80 su sedute allestite in platea. L’Almagià, nata come fabbrica a servizio del porto alla fine dell’Ottocento, è stata recuperata negli anni Novanta e aperta al pubblico negli anni Duemila come avamposto della riqualificazione della Darsena di città, progetto non ancora compiuto. «L’idea del progetto – spiega l’assessore alla cultura Fabio Sbaraglia -è quella di rendere più facilmente fruibile e gestibile quello spazio. Quindi dotarlo di una infrastruttura tecnica più forte e funzionale per gli usi che non cambiano». L’assessore ricorda che ogni volta che serve allestire lo spazio per qualsiasi iniziativa sia un convegno, un concerto o uno spettacolo occorre uno sforzo immane perché la predisposizione va fatta da zero senza automazione. «Come avviene negli altri teatri della città l’Almagià ha bisogno di avere una dotazione infrastrutturale adeguata».

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